Schermata
Samantha de Bendern durante il suo controverso intervento sul set di LCI, giovedì 7 novembre.
MEDIA – Mea culpa. Catturata dai suoi commenti dopo l’arresto di due gendarmi francesi in Israele, la ricercatrice ed editorialista di LCI Samantha de Bendern è tornata questo venerdì, 8 novembre, alle parole che aveva usato il giorno prima per cercare di spiegare la situazione.
Contestualizzare. Durante il viaggio del ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot a Gerusalemme, si è verificato un incidente diplomatico quando la polizia israeliana è entrata in una zona appartenente alla Francia, prima di arrestare due gendarmi francesi.
La scena, girata durante l’ingresso nel sito dell’Eléona, ha poi suscitato l’ira del ministro francese, che ha denunciato un “Situazione inaccettabile” e si era quindi rifiutato di entrare in questo luogo di pellegrinaggio, ritenendo che fosse entrata la polizia israeliana “armato” et “senza permesso” su questo sito religioso.
Sul set del canale LCI dopo gli eventi, Samantha de Bendern ha dichiarato: “Solo una domanda.” Non vediamo i volti dei gendarmi, ma una cosa che forse potrebbe giustificare il comportamento degli israeliani sarebbe se i gendarmi sembrassero… forse di origine nordafricana o sembrassero arabi. »
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Commenti che hanno subito provocato disagio sul set, con diversi intervenuti per smentire o qualificare questa posizione. Di fronte alla portata delle reazioni, la ricercatrice ha spiegato in un tweet il fondamento delle sue riflessioni.
“Le mie parole erano goffe”
Afferma quindi che le sue osservazioni “ che sembrava scusare le azioni degli agenti di polizia israeliani nei confronti dei gendarmi francesi volti a spiegare questo comportamento e in nessun modo a giustificarlo ».
« Se queste parole purtroppo pronunciate hanno offeso qualcuno, me ne rammarico profondamente e porgo le mie più sincere scuse. “, ha voluto aggiungere. Si è anche permessa di rispondere ad alcuni internauti spiegando che la sua “ le osservazioni erano certamente goffe ma non riflettevano in alcun modo »la persona che è.
Il ricercatore associato a Chatham House (un think tank specializzato in temi internazionali) è stato infatti accusato di “ razzismo senza freni ” O “ razzismo ordinario » sui social network. Ma anche da diversi deputati della LFI, tra cui la leader ribelle Mathilde Panot.
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Se questo incidente sembra ormai chiuso, quello diplomatico dovrebbe avere delle conseguenze visto che verrà convocato l’ambasciatore israeliano a Parigi “nei prossimi giorni” per discutere di questo incidente, ha annunciato il Ministero degli Affari Esteri francese. A sua difesa, la diplomazia israeliana ha già assicurato che c’erano stati problemi di sicurezza “chiarito” in anticipo presso l’Ambasciata francese a Tel Aviv.
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