Vini vodesi –
In cantina è l’annata 2024
L’interprofessione della vite e del vino dialoga su un’annata “magnificamente complicata”.
Pubblicato: 01.11.2024, 15:41
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Parola di viticoltori, le annate in 4 sono “sempre complicate”! L’annata 2024 non ha fatto eccezione alla regola. Le precipitazioni sono state prossime ai record, e con esse la muffa. Dopo la vendemmia, “è il momento di un po’ di sollievo”, indica l’Ufficio del vino vodese (OVV) in un comunicato stampa. Le forti piogge sono arrivate dopo il periodo determinante per la vendemmia – cioè cento giorni dopo la fioritura – “la qualità delle uve era ormai compromessa”, spiega François Montet, presidente della Federazione dei viticoltori vodesi (FVV). Nonostante la sensazione di un’estate terribilmente piovosa, le precipitazioni estive sono rimaste vicine o addirittura inferiori alla norma degli ultimi trent’anni, secondo i dati della stazione meteorologica di Pully. Questo tempo ha particolarmente apprezzato il Pinot Nero, che non ama il caldo. “Sarà questa annata un gioiello per i tanti estimatori del vitigno borgognone?” chiede l’OVV.
La quantità, invece, non raggiunge i raccolti 2022 e 2023 e dovrebbe essere inferiore alle quote. “Secondo le previsioni, il numero di bottiglie prodotte nel 2024 corrisponderà alla domanda del mercato”, stimano i professionisti del settore. Quindi, 2024, annus horribilis? “La storia dimostra che c’è stato molto di peggio!” commenta Olivier Viret, responsabile del Centro di competenza vitivinicola dello Stato di Vaud. “È vero che le precipitazioni di questo settembre sono state eccezionali, con più di 221 mm, contro i 98 mm di media degli ultimi trent’anni, ma le temperature erano nei limiti della norma”.
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