L’uragano si è abbattuto sulla provincia di Guantánamo con “venti sostenuti di 80 km/h e raffiche di 116 km/h”secondo l’Istituto Meteorologico Cubano.
Come annunciato dalle autorità locali, l’uragano Oscar si è abbattuto domenica sera sulla parte orientale di Cuba, mentre l’isola sta affrontando una gigantesca interruzione di corrente da tre giorni. Si ritiene che Oscar sia caduto sulla costa cubana nella provincia di Guantánamo, vicino alla città di Baracoa, all’estremità orientale dell’isola, alle 21:50 GMT.
«L’uragano Oscar si è abbattuto vicino a Baracao», ha confermato l’Istituto Meteorologico Cubano (Insmet) sulla sua pagina Facebook. “La stazione meteorologica di Point Maisi segnala venti sostenuti a 80 km/h e raffiche di 116 km/h alle 17:25 ora locale (21:25 GMT).».
L’interruzione di corrente che ha colpito l’isola è la conseguenza di un guasto verificatosi venerdì nella principale centrale termoelettrica situata nell’ovest del Paese, che ha portato alla completa chiusura della rete. Le autorità nella parte orientale dell’isolastanno già lavorando duramente per proteggere la popolazione e le risorse economiche, vista l’imminenza dell’uragano Oscar», ha assicurato il presidente Miguel Diaz-Canel in un messaggio pubblicato sabato sera su X.
Poche ore di autonomia
Il governo spera di ripristinare l’elettricità lunedì sera. “Possiamo parlare del fatto che tra domani lunedì mattina, pomeriggio o sera“, il servizio sarà ripristinato per la maggior parte dei cubani, ha indicato il Ministro dell’Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy.
Alcune centinaia di migliaia di cubani hanno potuto beneficiare domenica di alcune ore di elettricità, prima che l’intero sistema elettrico fosse nuovamente paralizzato, secondo la Compagnia elettrica nazionale (UNE). “Si è verificata una nuova disconnessione dal sistema elettrico nazionale (SEN). Riprendono immediatamente i lavori di recupero», ha indicato su X il Ministero dell’Energia e delle Miniere nel tardo pomeriggio di domenica.
In una situazione di “emergenza energetica”.
Giovedì, alla vigilia del blackout generale, il presidente cubano ha annunciato che l’isola si trovava in una situazione di “emergenza energetica” di fronte alle difficoltà nell’acquisto del combustibile necessario per alimentare le sue centrali elettriche, a causa del rafforzamento dell’embargo imposto da Washington. imposto sull’isola dal 1962.
«È davvero grave, qui non c’è vita, questo Paese non ce la fa più”, lamenta Serguei Castillo, muratore di 68 anni. “Da due giorni mangio solo crocchette, pizza e altre schifezze.», racconta arrabbiato all’AFP.
«Se ti manca l’elettricità per quattro o cinque ore, va bene lo stesso, ma questo… è una mancanza di rispetto per la gente. Non ho altro modo per descrivere quello che ci sta succedendo”, dice Isabel, 51 anni, che rifiuta di rivelare il suo cognome. “Il Paese paralizzato per tre giorni è troppo!».
Interruzioni di corrente sempre più frequenti
Da tre mesi i cubani soffrono di interruzioni di corrente sempre più frequenti, con un deficit energetico nazionale del 30%. Giovedì questo deficit aveva raggiunto il 50%. Nelle ultime settimane, in diverse province, i disservizi sono durati più di venti ore al giorno.
A Cuba l’elettricità è prodotta da otto centrali termoelettriche fatiscenti, a volte rotte o in manutenzione, oltre a diverse centrali galleggianti affittate a società turche, e generatori. Le interruzioni di corrente sono state uno dei fattori scatenanti delle storiche proteste dell’11 luglio 2021.
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Nel settembre 2022 l’isola aveva già vissuto un diffuso “blackout” dopo il passaggio dell’uragano Ian che aveva colpito la parte occidentale dell’isola. Il ripristino completo dell’elettricità ha richiesto diversi giorni nella capitale e diverse settimane in tutta l’isola.
