L’Arabia Saudita non entra nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite

L’Arabia Saudita non entra nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
L’Arabia Saudita non entra nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
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Mercoledì l’Arabia Saudita non è riuscita a entrare nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, un rifiuto da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite accolto con favore dai difensori dei diritti umani che avevano nel mirino anche paesi africani.

Questo organismo delle Nazioni Unite che dovrebbe difendere i diritti umani e le libertà pubbliche nel mondo è spesso teatro di controversie e tensioni tra regimi democratici e autoritari che vi convivono.

Ci sono 47 seggi nel Consiglio dei Diritti Umani che ha sede a Ginevra.

Per l’anno finanziario 2025-2027 dovevano essere occupati diciotto posti, distribuiti per regione: per “Asia-Pacifico”, i cinque posti sono stati conquistati da Cipro, Isole Marshall, Qatar, Corea del Sud e Tailandia.

L’Arabia Saudita era il sesto candidato e ha fallito nel voto di tutti gli Stati membri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

“Questo voto conta. Per troppo tempo il regime (del principe ereditario) Mohammed bin Salman ha agito nella totale impunità per perpetrare gravi violazioni dei diritti umani, ben sapendo che i suoi partner internazionali guardavano altrove”, hanno tuonato le ONG Reprieve e European Saudi Organization in un comunicato stampa Diritti Umani (ESOHR).

Si sono contate 214 esecuzioni capitali nel 2024.

In Svizzera, il gruppo del Servizio Internazionale per i Diritti Umani (ISHR) ha accolto con favore il fatto che “quando hanno veramente la possibilità di scegliere, gli stati votano contro il candidato meno meritevole, rifiutandosi di dare potere ad attori potenti che violano i diritti umani fondamentali.

Nel gruppo “Africa” c’erano cinque candidati per cinque seggi, tutti eletti nonostante settimane di proteste da parte di organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, come l’influente American Human Rights Watch: Benin, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia , Gambia e Kenia.

Per “America Latina e Caraibi” sono stati eletti Bolivia, Colombia e Messico, mentre per “Europa Orientale Occidentale e altri Stati” sono stati eletti Repubblica Ceca, Macedonia del Nord, Islanda, Spagna e Svizzera.

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