“Bombardamento”, “attacco aereo”, “operazione terrestre mirata”: di cosa stiamo parlando esattamente? In questo punto J decifriamo il lessico militare spesso utilizzato dai media con Alexandre Vautravers, caporedattore della Swiss Military Review (RMS).
“Il termine ‘bombardamento’ è relativamente preciso poiché si riferisce ad alcune armi molto specifiche, tipicamente bombe sganciate da aerei o proiettili di artiglieria, mentre ‘attacco’ è un termine molto più generico. Questi possono essere missili o armi sparate da un’intera serie di veicoli aerei, terrestri o anche marittimi”, spiega Alexandre Vautravers intervistato su Le Point J.
Quanto al concetto di “attacco chirurgico”, esso è apparso per la prima volta nel 1991, durante la Guerra del Golfo, in riferimento alle operazioni sul Kuwait e sull’Iraq. Questo termine intendeva sottolineare la precisione del targeting rispetto alle “bombe a tappeto” della Seconda Guerra Mondiale o della Guerra del Vietnam.
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“Quando saremo nel dominio aereo, in particolare, ci prenderemo il tempo necessario per decidere che tipo di arma verrà lanciata, da quale aereo, da quale quota, con quale profilo di volo dell’aereo che lancerà “l’arma” , sottolinea lo specialista. Questa è un’analisi molto dettagliata chiamata “targeting”.
Come è regolato dal diritto internazionale l’uso di queste armi? Le moderne tecnologie hanno trasformato il modo in cui vengono effettuati i bombardamenti?
Juliane Roncoroni e il team Point J