Martedì 24 aprile il Congresso americano ha adottato una legge che chiede al colosso TikTok di tagliare i legami con la sua società madre, ByteDance, e più in generale con la Cina, se non vuole rischiare di essere bandito negli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha subito annunciato che avrebbe promulgato il testo, adottato pochi giorni prima dalla Camera dei Rappresentanti, l’altra componente del Congresso americano.
L’ultimatum dei legislatori americani al popolarissimo social network fa parte di un testo che prevede una gigantesca busta che comprende aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan. Candidato alla rielezione a novembre, il capo dello Stato democratico aveva ribadito la sua ” preoccupazione “ su TikTok durante uno scambio con il suo omologo cinese Xi Jinping all’inizio di aprile.
Divieto di TikTok “violerebbe la libertà di espressione” di 170 milioni di americani, il popolare social network ha protestato subito dopo il voto di sabato alla Camera dei Rappresentanti. S’il entre en vigueur, le texte obligera ByteDance, la maison mère, chinoise, de TikTok, à vendre l’application dans un délai de douze mois, faute de quoi elle serait exclue des boutiques d’Apple et de Google sur le territoire americano.
Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Vietare o meno TikTok, un dilemma per gli Stati Uniti
Aggiungi alle tue selezioni
Un testo simile era già stato adottato a metà marzo dai rappresentanti, prevedendo solo un periodo di sei mesi per trovare un acquirente diverso dal cinese, ma il disegno di legge è poi rimasto nel limbo parlamentare. L’ex segretario al Tesoro americano di Donald Trump, l’ex banchiere Steven Mnuchin, si è addirittura detto interessato ad acquistare TikTok negli Stati Uniti riunendo un gruppo di investitori.
Leggi la rubrica | Articolo riservato ai nostri abbonati TikTok: gli Stati Uniti tra “pericolo giallo” e “pericolo giovane”
Aggiungi alle tue selezioni
TikTok è da anni nel mirino delle autorità americane, con molti funzionari convinti che la piattaforma video breve e divertente consenta a Pechino di spiare i suoi utenti negli Stati Uniti. Tuttavia, il suo potenziale divieto rischia di essere contestato in tribunale.