Sahel: l’ondata di caldo mortale causata da un cambiamento (…)

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Uno studio pubblicato giovedì 18 aprile dagli scienziati della rete World Weather Attribution (WWA) stabilisce un collegamento tra l’ondata di caldo mortale che ha colpito il Sahel all’inizio di aprile e il cambiamento climatico causato dall’uomo.

Tratto da El Watan-dz

18 aprile 2024

Editoriale web/AFP

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Dal 1 al 5 aprile, il Mali e il Burkina Faso sono stati colpiti da un’ondata di caldo eccezionale per durata e intensità, con temperature che hanno superato i 45°C, provocando in queste regioni numerosi decessi.

Secondo le osservazioni e i modelli di temperatura analizzati, gli scienziati concludono che tali ondate di calore sarebbero state impossibili senza il riscaldamento globale causato dall’uomo, stimato a 1,2°C. In effetti, un episodio di questa portata nella regione si verifica normalmente solo una volta ogni 200 anni.

I ricercatori sottolineano che se gli esseri umani non avessero causato il riscaldamento globale bruciando combustibili fossili, l’ondata di caldo di aprile sarebbe stata di 1,4°C meno intensa nella regione. Avvertono che tali tendenze continueranno con il riscaldamento futuro e stimano che un ulteriore aumento di un grado in un mondo già più caldo di 0,8°C renderebbe tali ondate di caldo 10 volte più frequenti di adesso.

La durata e la gravità di questa ondata di caldo hanno portato ad un aumento dei decessi e dei ricoveri ospedalieri, nonostante le popolazioni locali siano abituate alle alte temperature. Sebbene sia difficile quantificare con precisione il numero delle vittime a causa della mancanza di dati disponibili, è probabile che ci siano state centinaia, se non migliaia, di morti legate al caldo.

Gli anziani e i bambini sono particolarmente vulnerabili alle ondate di caldo, che hanno influenzato anche il funzionamento dei servizi sanitari a causa delle interruzioni di corrente e delle condizioni meteorologiche estreme. Questa situazione ha evidenziato l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sulla salute e la sicurezza delle popolazioni del Sahel.

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