La diaspora privata del diritto di voto

La diaspora privata del diritto di voto
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Bandiera della Mauritania

Nel contesto della preparazione alle elezioni presidenziali del giugno 2024, una questione importante sta sconvolgendo il panorama politico mauritano: il diritto di voto dei cittadini stabiliti all’estero.

Recentemente, un decreto congiunto numero 000140, emanato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione e dal Ministero dell’Interno e del Decentramento in data 26 gennaio 2023, ha escluso dalla partecipazione al voto molti mauritani residenti all’estero. Questo decreto stabilisce un elenco restrittivo dei paesi autorizzati ad organizzare il voto per le elezioni legislative, in contrasto con la legge organica n. 2009-022 del 2 aprile 2009 che stabilisce chiaramente che le operazioni elettorali devono essere organizzate nei paesi in cui il numero degli iscritti mauritani raggiunge almeno cento alla data di chiusura delle liste elettorali.

La diaspora mauritana, sorpresa e indignata da questa decisione, la vede come una flagrante violazione dei diritti democratici consolidati. La legge in vigore, infatti, consente ai mauritani residenti all’estero di iscriversi alle liste elettorali tramite le rappresentanze diplomatiche o consolari. Tuttavia, l’argomentazione avanzata dai ministeri interessati, adducendo la mancanza di risorse, non sembra convincente viste le ingenti somme impegnate nelle campagne elettorali dai partiti al potere. La diaspora ha lanciato una petizione per farsi sentire.

Una situazione purtroppo fin troppo comune

Questa situazione non è isolata e riflette un problema ricorrente in diversi continenti in cui sono presenti i mauritani. In Europa, ad esempio, solo la città di Parigi è stata designata per la registrazione e il voto, escludendo così molti altri cittadini mauritani dal processo elettorale. Scenari simili si riproducono in Africa, America, Asia e Australia, limitando notevolmente la partecipazione della diaspora alla vita politica del loro Paese.

La Repubblica islamica di Mauritania, paese membro dell’Unione africana e situata nell’Africa occidentale, ha attraversato complesse transizioni politiche dalla sua indipendenza dalla Francia nel 1960. Le questioni elettorali sono particolarmente delicate a causa di periodi di instabilità politica e colpi di stato che hanno segnato la sua storia recente. Il diritto di voto dei mauritani all’estero è fondamentale non solo per l’espressione dei diritti civili di tutti i cittadini, ma anche per la legittimità delle elezioni.

Contesto storico e implicazioni

Non rispettando le disposizioni legali, le autorità mauritane rischiano di generare un sentimento di esclusione tra i cittadini espatriati e di mettere in discussione la trasparenza e l’equità del processo elettorale. Soprattutto perché il nuovo governo desidera restaurare un’immagine offuscata dalla dittatura di Mohamed Ould Abdel-Aziz.

Questa petizione, destinata ad essere trasmessa a tutte le istituzioni internazionali e ai donatori della Mauritania, sottolinea la necessità di rispettare le regole democratiche e garantire un’equa partecipazione di tutti i cittadini, compresi quelli residenti all’estero. Le istituzioni straniere e le cancellerie accreditate in Mauritania sono chiamate a svolgere un ruolo di monitoraggio per garantire il rispetto degli standard democratici internazionali e la trasparenza delle elezioni.

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