In “The Fanatic”, l’autrice Lolvé Tillmanns racconta la storia di Magdalena, moglie di Joseph Goebbels, mente della propaganda nazista. Un’avvincente narrazione in prima persona, “The Fanatic” si addentra nel cuore della grande Storia per comprendere quella di una donna che è diventata un simbolo di estremismo.
“The Fanatic” non è un libro sul nazismo né un’opera sulla Seconda guerra mondiale. Con questo sesto romanzo, l’autrice di Valdo-Ginevra, Lolvé Tillmanns, esplora le ragioni che hanno spinto Magdalena Goebbels a diventare la più fervente fanatica di una dittatura disumana e del suo Führer. Questa storia racconta la storia di una donna dall’ambizione divorante, oscillante tra passione e depressione, moglie per la causa o per ambizione per le cause, sostenitrice di Hitler e del suo regime ultraviolento fino all’ultimo minuto.
Con questo romanzo, Lolvé Tillmanns firma il suo libro più complesso. “Avevo bisogno di capire, ecco perché ho sezionato così tanto Madgalena. Perché? Perché andare così lontano? Lei è andata fino in fondo per questa ideologia e questi uomini. Non aveva bisogno di farlo affatto”, indica nel 12h45 del 20 agosto.
Ci sono voluti quattro anni per scrivere questo libro. Sebbene sia effettivamente un romanzo, “The Fanatic” si basa comunque su una ricerca meticolosa: “Ho letto davvero tutto quello che mi è capitato tra le mani, molti libri di storici, alcune fonti primarie. E poi ho cercato di creare un suo ritratto”.
L’inimmaginabile sottomissione di una donna
Per “The Fanatic”, Lolvé Tillmanns immerge i suoi lettori nella mente di Magdalena, semplicemente M. nel romanzo, dalla sua nascita nel 1901, in un’avvincente narrazione in prima persona. In uno stile conciso e dinamico, il libro ripercorre la Storia – la prima guerra mondiale, il periodo tra le due guerre e la seconda guerra mondiale – sullo sfondo della vita di M., ossessionata da un sogno di potere, ricchezza e avventura.
Ricca borghese immersa in una profonda noia, M. scopre per caso la verve e il carisma di G. (Joseph Goebbels), capo della propaganda nazista. Decide di buttarsi anima e corpo nel sostenere il partito, affascinata dal Leader (Adolf Hitler), che la considera l’unica donna degna della sua conversazione. M. diventa così la più violenta fanatica del discorso nazista e prende il soprannome di “First Lady del Terzo Reich”.
Sullo sfondo della grande Storia, la frustrazione e la passione di M. illuminano l’inimmaginabile sottomissione e cecità di una donna che è tuttavia colta e iniziata al Buddhismo e alla meditazione. La fine della storia di Magdalena Goebbels non è un mistero. Dichiarando che un mondo senza Hitler non vale la pena di essere vissuto, si suicida all’età di 44 anni insieme al marito nel bunker di Adolf Hitler, dopo aver addormentato i loro sei figli e poi ucciso loro.
Un romanzo di punti di vista
“The Fanatic” è un romanzo di punti di vista. Lolvé Tillmanns tralascia certi dettagli della Storia, perché non erano noti alla sua eroina. L’autrice immagina i suoi sentimenti, dipinge un ritratto di questa donna facendo delle scelte e iniettando il meno possibile finzione.
Ciò che la interessava era piuttosto il fatto di appartenere a un’élite estremamente potente. (…) Infine, la sostanza delle idee, di cui era contenta.
Nel romanzo, il viaggio di Magdalena e le sue incongruenze gettano luce sulla sua passione: il suo amato suocero era ebreo, così come uno dei suoi amori d’infanzia, al fianco del quale aveva persino fatto campagna per la creazione dello Stato di Israele in Palestina. Per Lolvé Tillmanns, questi dettagli della vita di Magdalena indicano che le idee sostenute dal nazismo, come l’antisemitismo, erano secondarie. Magdalena vedeva in questa ideologia la possibilità di accedere al potere.
La passione all’origine del dramma
Mentre il sogno di Magdalena era quello di diventare potente e ricca, rappresentando il simbolo dell’ideale femminile dell’ideologia nazista, in realtà si ritrova a vivere il suo dramma più grande: quello di rinchiudersi nella sua condizione femminile, imprigionata dal sessismo e dalla misoginia nazisti.
Magdalena non è mai stata in grado di interpretare un ruolo reale ed è rimasta confinata alla funzione di partorire. “Era una rappresentazione con la sua bellezza ed eleganza e il fatto che fosse sposata e avesse molti figli. Probabilmente si è chiusa lì perché non aveva altre opportunità di avvicinarsi così tanto alla forza e alla luce”, dice Lolvé Tillmanns.
La dinamica del fanatismo
Oltre a una storia sul destino di una donna, Lolvé Tillmanns offre una vera riflessione sul fanatismo. I capitoli del romanzo sono punteggiati da epigrafi: la registrazione di un suicidio collettivo, un estratto dal “Libretto rosso” di Mao Zedong, una dichiarazione di un membro dell’estrema destra israeliana o un estratto dal manuale di reclutamento di Al-Qaeda. Tutte queste idee, per quanto diverse possano essere, consentono a Lolvé Tillmanns di costruire un ponte tra ideologie estremiste.
Per me è stato abbastanza folle e interessante vedere che il fanatismo non è legato a una cultura o a un’epoca. Il fenomeno del fanatismo che ti fa andare fino in fondo non è legato a Magdalena o al nazismo.
“Le idee non hanno assolutamente nulla a che fare tra loro, ma il fenomeno del fanatismo ha, credo, dinamiche simili. Dipende più dall’individuo che diventa fanatico che dalle idee. Vale a dire, ci sono diverse ragioni per diventare fanatici, ma potrebbero non avere nulla a che fare con le idee stesse”, sottolinea l’autore.
Intervista di Cecilia Mendoza
Adattamento web: Lara Donnet
Lolvé Tillmanns, “The Fanatic”, edizioni Coudre Mouche, agosto 2024.