Arrestato in Ecuador un pericoloso leader criminale in fuga da più di tre mesi

Arrestato in Ecuador un pericoloso leader criminale in fuga da più di tre mesi
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Lunedì è stato catturato il leader di un importante gruppo criminale dell’Ecuador, in fuga da più di tre mesi e accusato di aver organizzato un tentativo di attacco contro il procuratore generale, hanno annunciato le autorità.

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La polizia “ha catturato Colon Pico in una zona di Puerto Quito, un piccolo villaggio a nord-ovest della capitale Quito”, ha annunciato il Ministero degli Interni sul suo account X.

Secondo l’accusa, nel corso della stessa operazione sarebbero stati arrestati altri due uomini e sequestrate armi.

Fabricio Colon, alias “Pico” o “Capitano Pico”, è uno dei leader dei “Los Lobos” (i lupi), una delle principali bande del Paese coinvolte nel traffico di droga. È scappato di prigione il 9 gennaio, poco dopo essere stato arrestato dalla polizia che lo sospettava di preparare un attacco contro il procuratore generale Diana Salazar.

Allo stesso tempo, un’altra fuga, quella di un altro leader criminale, Adolfo Macias, alias “Fito”, dal penitenziario di Guayaquil (sud-ovest) aveva dato il segnale di un’ondata di violenza senza precedenti da parte delle bande, nelle carceri e per le strade. “Fito”, uno dei criminali più pericolosi del Paese, resta in fuga.

Il presidente Daniel Noboa, eletto a novembre per 18 mesi, ha poi dichiarato il paese in “conflitto armato interno” e ha schierato l’esercito per neutralizzare una ventina di gruppi criminali.

Da allora sono stati assassinati quasi quindici politici, sindaci, funzionari locali e persino pubblici ministeri. Domenica, lo stesso giorno del referendum sulla sicurezza, il direttore di una prigione nell’ovest del Paese è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Venerdì è stato giustiziato un sindaco, il secondo in tre giorni.

Lunedì la polizia ha diffuso le immagini dell’arresto di “Pico”, visibilmente ripreso mentre saltava giù dal letto, con le mani ammanettate dietro la schiena, con l’aria smunta e la maglietta strappata sul petto.

Le autorità sospettano che “Los Lobos” sia coinvolto nell’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio, ucciso a colpi di arma da fuoco da sicari colombiani all’uscita di una manifestazione elettorale a Quito lo scorso agosto.

Obiettivo del progetto di attacco “Pico”, il procuratore generale Diana Salazar, che guida l’offensiva legale contro i gruppi criminali e diverse indagini che rivelano i loro legami con politici, giudici e alti funzionari, è considerata una delle persone più minacciate del paese.

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