perché la produzione record di energia rinnovabile in Europa nel 2023 non è una buona notizia

perché la produzione record di energia rinnovabile in Europa nel 2023 non è una buona notizia
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Nel 2023, il 43% dell’elettricità prodotta in Europa proveniva da fonti energetiche rinnovabili, secondo il servizio europeo di monitoraggio climatico Copernicus, che pubblica lunedì 22 aprile il suo nuovo rapporto annuale. Una quota in aumento rispetto al 2022, dove era al 36%. Tuttavia, secondo Copernico, ciò rivela anomalie climatiche.

Innanzitutto la domanda di energia è stata più forte, spiegano gli scienziati, sia per il consumo energetico che per quello energetico “Freddo”durante “temperature estive eccezionali” nel continente, o per “riscaldamento” durante le temperature “più freddo del solito”, in Scandinavia in particolare.

“Precipitazioni superiori alla media”

Più specificamente, Copernicus spiega nel suo rapporto che alcuni eventi hanno aumentato la produzione di energia rinnovabile. Produzione di energia “idroelettrico ad acqua fluente”in altre parole, le dighe “sopra la media nella maggior parte d’Europa” nel 2023, si legge nel rapporto. Questo è spiegato da “Precipitazioni e portata del fiume superiori alla media”.

Per quanto riguarda le precipitazioni, il servizio di monitoraggio evidenzia che nel corso dell’anno 2023 l’Europa è stata “7% più umido del normale”, in particolare in Grecia, Germania e persino Danimarca. In Francia, lo scorso novembre il Pas-de-Calais è stato teatro di un intenso episodio di inondazioni. Anche l’Italia è stata vittima di piogge torrenziali nel maggio 2023, che hanno causato una quindicina di morti in Emilia-Romagna.

“Aumento dell’attività” dei temporali

Il servizio europeo Copernicus rileva inoltre l’eccezionale ricorrenza di tempeste sul continente, che danno origine a “con un potenziale di produzione di energia eolica superiore alla media”. Una “attività aumentata da ottobre a dicembre”precisano gli esperti, che ha provocato 65 morti e colpito 550.000 persone.

Citano in particolare la Turchia, vittima della tempesta Daniel a settembre, che ha provocato sei morti. In Francia, le tempeste Ciaran e Domingos hanno colpito successivamente la Bretagna e la costa atlantica nel mese di novembre, provocando tre morti e una cinquantina di feriti.

Il “tempo soleggiato anormale” nel 2023

È aumentata anche l’elettricità solare, prodotta da pannelli fotovoltaici, soprattutto nell’Europa meridionale e sud-occidentale. Un fenomeno che si spiega con un insolito periodo di soleggiamento, secondo Copernico, e in particolare nel mese di settembre quando era il più “innaturale”.

Un fenomeno che ne ha portato un altro: il mese di settembre in Francia non è mai stato così caldo come l’anno scorso, con una media di 21,5°C, ovvero tra 3,5°C e 3,6°C sopra la media. In generale, secondo Copernicus, il 2023 è stato l’anno di tutti i record climatici, il che mette in guardia sul fatto che l’Europa è il continente “che si riscalda più velocemente” con l’aumento delle temperature “circa il doppio della velocità rispetto alla media globale”.

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