La giuria è costituita. Domani Trump dovrà finalmente rispondere in tribunale di 34 capi d’accusa di falsificazione di documenti allo scopo di insabbiare questioni sessuali.
Durante la sua campagna presidenziale del 2016, ha pagato due donne affinché tacessero sugli incontri sessuali avuti con lui. La pornostar Stormy Daniels ha ricevuto 130.000 dollari e Karen McDougal, una ex Playboy$ 150.000.
Ha anche comprato per 30.000 dollari il silenzio di un ex portiere della Trump Tower che affermava di avere informazioni su un figlio che Trump avrebbe avuto fuori dal matrimonio con una dipendente del suo grattacielo vicino alle Nazioni Unite a New York.
Ritardi infiniti
Il procuratore distrettuale di New York Alvin Bragg è responsabile del tempo impiegato per accusare Trump di frode finanziaria. Quando è entrato in carica nel 2022, ha suscitato scalpore non prendendo immediatamente provvedimenti contro di lui. Due dei suoi procuratori aggiunti si sono dimessi per protesta. Il suo predecessore si stava preparando a farlo. Gli ci è voluto un anno prima che decidesse di accusare l’ex presidente.
Il processo di Bragg sarà probabilmente l’unico che Trump dovrà affrontare prima delle elezioni presidenziali. Vi ricordo che anche il patetico procuratore generale Garland si è preso il suo tempo prima di incriminare Trump in altri casi penali, anch’essi impantanati in ritardi e sfide.
L’uomo d’affari Trump è riuscito per decenni a eludere le conseguenze legali delle sue numerose manipolazioni commerciali illegali.
La condanna non è certa anche se il pubblico ministero Bragg dispone di prove documentali schiaccianti, testimonianze di persone che hanno partecipato con lui alla commissione dei crimini e una giuria chiaramente favorevole.
Il testimone chiave, Michael D. Cohen, suo ex avvocato e confidente, si è già dichiarato colpevole ed è finito in prigione per aver comprato, su ordine di Trump, il silenzio di Stormy Daniels. Cohen testimonierà che all’inizio del 2017, ha discusso dei pagamenti per coprire lo scandalo con Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Trump rimarrà impassibile?
Trump probabilmente spera di utilizzare il processo per cercare di convincere il pubblico che i democratici stanno usando il sistema giudiziario contro di lui.
Riuscirà a mantenere la calma e a non vendicarsi sui social o verbalmente? Anche se per le prossime sei settimane sarà costretto ad ascoltare i pubblici ministeri che lo dipingono come un criminale e lo dipingono come qualcuno che ha fatto sesso con donne mentre sua moglie Melania si prendeva cura del loro figlio di due anni.
Venerdì ha adottato per la prima volta la sua solita aria altezzosa, con il mento in fuori come Mussolini. Ma alla fine della giornata, Trump appariva smunto e indisposto. Sembrava addirittura che si addormentasse durante la sessione mattutina. Non è l’immagine che il sociopatico megalomane egocentrico ama proiettare.
Il processo potrebbe concludersi con l’incapacità della giuria di raggiungere un accordo o con l’archiviazione del caso. Ma i sostenitori di Trump dovrebbero essere pessimisti. Per me un’assoluzione pura e semplice sarebbe la conclusione più sorprendente.
Trump rischia – teoricamente – fino a quattro anni di prigione. Se condannato, potrebbe anche perdere il diritto di voto per se stesso. E ci si potrebbe chiedere come un presidente possa scontare una pena detentiva. Trarrebbe beneficio dalla libertà condizionale?
