Gli aerei stavano partecipando ad una “esercitazione notturna di guerra antisommergibile”, ha detto alla stampa il ministro della Difesa Minoru Kihara. «Per il momento non si conosce la causa (dell’incidente, ndr), per il momento diamo priorità a salvare vite umane». Probabili detriti di questi dispositivi sono stati individuati dai servizi di salvataggio in mare, ha aggiunto il ministro.
Sette persone sono ancora disperse
Il Ministero della Difesa ha successivamente confermato che un membro dell’equipaggio era stato trovato ma era morto e che altri sette erano ancora dispersi. Secondo l’emittente pubblica giapponese NHK, gli elicotteri si sono schiantati al largo delle coste delle isole Izu, nell’Oceano Pacifico. La comunicazione con uno dei dispositivi si è interrotta alle 22:38 ora locale. Circa 25 minuti dopo, secondo la NHK, le autorità si sono rese conto che anche la comunicazione con il secondo elicottero era stata persa. Si trattava di due Mitsubishi SH-60K, elicotteri da pattuglia di fabbricazione giapponese appartenenti alla Forza di autodifesa marittima, il ramo navale delle FJA.
Un anno fa, un elicottero militare giapponese di altro modello (UH-60JA) si schiantò in mare nella zona di Okinawa (sud-ovest del Giappone), uccidendo i suoi dieci occupanti. E nel mese di novembre, un Osprey delle forze militari americane con base in Giappone si è schiantato in mare, provocando la morte degli otto membri dell’equipaggio.
Questo nuovo incidente mortale che ha coinvolto questo velivolo ibrido – capace di decollare e atterrare verticalmente come un elicottero e di volare come un aereo – aveva spinto l’esercito americano a sospendere tutti i voli dei suoi Osprey nel mondo per tre mesi, il tempo di effettuare le operazioni indagine sulle circostanze di questa nuova tragedia. I voli Osprey sono ripresi all’inizio di marzo, anche in Giappone, dopo che l’esercito americano ha apportato modifiche alla manutenzione e alle procedure per l’aereo.
