una coalizione di opposizione rifiuta il suo scioglimento da parte della giunta

una coalizione di opposizione rifiuta il suo scioglimento da parte della giunta
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La coalizione di opposizione, la cui giunta al potere in Mali ha annunciato mercoledì lo scioglimento, “condanna e respinge fermamente e inequivocabilmente questa decisione arbitraria e priva di base giuridica”, in un comunicato stampa ricevuto sabato dall’AFP.

“Il coordinamento delle organizzazioni dell’Appello del 20 febbraio per salvare il Mali”, formato da partiti e organizzazioni della società civile come il Coordinamento dei movimenti, associazioni e simpatizzanti dell’influente imam Mahmoud Dicko (CMAS), è stato sciolto a causa della sua “ azioni suscettibili di turbare l’ordine pubblico” e “attentare all’unità nazionale”.

Per la coalizione di opposizione questa decisione conferma “la deriva autoritaria delle autorità in carica”. Chiede “il ripristino immediato di tutte le libertà sospese”, “un dialogo costruttivo con tutte le forze attive del Paese” e “lo svolgimento di elezioni presidenziali libere, trasparenti ed eque il più presto possibile”.

I colonnelli che hanno preso il potere con la forza nel 2020 hanno dato un nuovo giro di vite negli ultimi giorni, provocando in particolare la sospensione delle attività dei partiti e delle associazioni politiche e il divieto per i media di coprire le loro attività.

Le restrizioni arrivano dopo che l’esercito non ha rispettato l’impegno di tenere le elezioni presidenziali a febbraio prima di cedere.

L’opposizione è ridotta all’impotenza da misure coercitive, ricorsi legali, scioglimento di organizzazioni, restrizioni alla libertà di stampa e dalla pressione del discorso dominante sulla necessità di unirsi attorno alla giunta affrontando una moltitudine di sfide.

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