Per Adam Scott la Presidents Cup non è priva di interesse, nonostante il dominio incontrastato degli americani!

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Per l’undicesima volta selezionato nella squadra dell’International Presidents Cup che affronterà gli Stati Uniti dal 26 al 29 settembre a Montreal (Canada), Adam Scott ha difeso questa competizione biennale dominata dagli americani, vittoriosa nelle ultime nove edizioni.

Quasi ogni due anni, è la stessa vecchia storia. Una squadra internazionale si annuncia finalmente competitiva e alla fine sono gli Stati Uniti a vincere. Creato nel 1994, il Coppa dei Presidentil’equivalente di Coppa Ryder ma senza la presenza dei golfisti europei, fu presto vampirizzato dagli americani. Solo una volta, nel 1998, Melbourne (Australia), gli Internazionali hanno preso il sopravvento (20,5 a 11,5) prima di pareggiare gli stessi giocatori americani nel 2003 in Sud Africa.

Il riposo? Un dominio incontrastato degli Stati Uniti, vittoriosi nelle ultime nove edizioni. Una situazione che tenderebbe a screditare fortemente l’evento, un po’ come avvenne negli anni ’60 e ’70 con la Ryder Cup quando la squadra di Gran Bretagna e Irlanda (i giocatori continentali non erano ancora stati invitati) veniva costantemente schiacciata dal suo avversario, lontano troppo forte.

Presente in questa squadra internazionale per l’undicesima volta, Adamo Scott a, in vista del torneo (in programma dal 26 al 29 settembre alle club reale di Montreal), ha tuttavia difeso questo confronto biennale, insistendo sul fatto che non è diventato “poco interessante”.

Già da qualche anno il team internazionale si sta muovendo nella giusta direzione. Non ci hanno ancora dato la vittoria che volevamo, ma penso che una volta ottenuta, cambieranno la percezione del torneo.

Adamo Scott

Nonostante la mancanza di competitività, penso ancora che l’evento sia a sé stante. “, ha dichiarato l’australiano ai colleghi di Settimana del golf dopo aver accennato all’istituzione di una competizione mista per sostituire questa Coppa dei Presidenti che, secondo loro, era priva del minimo interesse.

Non penso che sia poco interessanteha continuato. Anche la Ryder Cup è stata a lungo dominata dagli Stati Uniti. Da qualche anno il team internazionale si sta muovendo nella giusta direzione. Non ci hanno ancora dato la vittoria che volevamo, ma penso che appena lo faranno cambieranno la percezione del torneo. »

Interrogato qualche giorno fa sulla possibilità di far vincere gli Internazionali per ravvivare un po’ la competizione, Jim Furykil capitano americano, francamente, non ha apprezzato l’idea, arrivando addirittura ad insultare il giornalista che gli ha rivolto la domanda. La prova, se ce ne fosse bisogno, che gli Stati Uniti evidentemente non vogliono rinunciare a nulla. E peccato se questa Presidents Cup non interessa più a nessuno… O quasi!

Foto: Vaughn Ridley / GETTY IMAGES NORD AMERICA / Getty Images tramite AFP

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