Angolo morto
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Dalla primavera del 2024, per ricevere questi aiuti volti a ridurre la bolletta energetica delle famiglie più modeste, i nuovi beneficiari dovranno registrarsi su una piattaforma. Un sistema mantenuto dal governo nella sua legge finanziaria per il 2025, nonostante gli allarmi dell’UFC-Que Choisir o addirittura del Secours catholique che temono un’esplosione del non-ricorso.
Sulla carta, l’assegno energetico è risparmiato dai tagli di bilancio previsti dal governo per ridurre il deficit pubblico. Sperimentato nel 2016 in quattro dipartimenti, poi generalizzato a tutta la Francia nel 2018, il sistema, che ha sostituito le tariffe sociali per gas ed elettricità, “è protetto nel 2025, con una busta equivalente al 2024”, ovvero 900 milioni di euro, ha annunciato venerdì Agnès Pannier-Runacher, ministra della Transizione ecologica, dell’Energia, del Clima e della Prevenzione dei rischi, durante la presentazione del bilancio del suo ministero. Ma rischia di indebolirsi seriamente, visto che il governo ha dichiarato la fine dell’invio automatico, almeno per il 2025.
Concessi in base alle condizioni economiche per pagare una parte delle bollette energetiche, questi aiuti – in media 150 euro, nel 2024 – venivano precedentemente pagati ogni anno, senza necessità di richiesta preventiva, sulla base di dati incrociati fiscali e quelli figurante sull’imposta sulla casa. Problema: a seguito dell’eliminazione di quest’ultimo il 1° gennaio 2023, l’amministrazione si è trovata senza un file aggiornato per inviare automaticamente l’assegno ai circa 5,6 milioni di famiglie aventi diritto a basso reddito (11.000 euro di reddito massimo per una persona vivono soli), ovvero circa il 20% delle famiglie francesi.
Ogni anno sono circa un milione le famiglie che entrano ed escono dal sistema
Ad aprile, per la campagna 2024, quando
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