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Riad Sattouf come autobiografo altrui

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L’autore di fumetti Riad Sattouf, in Bretagna, nel settembre 2024. PASCAL HELLEU

Un annuncio del genere meritava tre “i” e lettere maiuscole: “SORPRESA: NUOVA SERIE! »scriveva Riad Sattouf il 1È Settembre, sul suo account Instagram. Ha così informato i suoi circa 315.000 abbonati, e il mondo, dell’arrivo, l’8 ottobre, del primo volume di Io, Fadi, il fratello rubatocontinuazione o meglio contrappunto a L’arabo del futuroquesta saga di fumetti autobiografici di straordinario successo (Allary, 2014-2022). Il quarto dei sei volumi aveva svelato il segreto che ne costituiva il cuore: mentre la madre dell’autore, francese, e i suoi tre figli vivevano in Francia, il padre, siriano, aveva rapito Fadi, il più giovane dei ragazzi, e lo aveva portato via a Ter Maaleh, il suo villaggio, vicino a Homs. La madre e i fratelli di Fadi hanno potuto rivederlo solo vent’anni dopo, nel 2011, dopo averlo portato in Francia allo scoppio della guerra civile siriana. La parte finale si è conclusa con questa riunione.

A queste sono seguite lunghe interviste tra Riad e Fadi Sattouf, che forniscono il materiale per Io, Fadi, il fratello rubatodove il più piccolo racconta la sua versione, il distacco dalla madre, la scoperta della Siria, l’apprendimento dell’arabo. Io, Fadi… è, dopo Il giovane attorevolume 1 (2021), la seconda opera pubblicata da Livres du futur, casa creata dall’autore. E un’occasione per tornare con lui al suo lavoro, premiato nel 2023 dal Gran Premio del Festival di Angoulême.

È

Al Centre Pompidou, la mostra “Fumetti, 1964-2024” (fino al 4 novembre) ospita tavole di L’arabo del futuro nella sezione “autoscrittura”. Ciò dimostra se Riad Sattouf avrà segnato il modo di raccontare storie. Ma brilla anche in quelle che potremmo definire, seguendo Pierre Pachet (1937-2016), autobiografie altrui. Dopo aver raccontato in prima persona, in I quaderni di Esterle storie di una ragazzina tra i 10 e i 18 anni (Allary, 2016-2024) e, in Il giovane attorequelli di Vincent Lacoste, si fonde qui con la voce e i pensieri di suo fratello. “In quello che mi hanno detto Esther e Fadispiega a “Il mondo dei libri”, ci sono cose molto diverse da quello che vedrei al loro posto, o da quello che penserei. Non vedo come potrei raccontarlo in terza persona. Esther è molto più positiva di me su molti argomenti. Fadi mi ha offerto una visione della vita in Siria diversa da quella che avevo da bambino. Il mio commento su ciò che ha vissuto non è stato molto interessante e mi è sembrato più pertinente scriverlo in “io”. » Non sperimentare “colpa fuori luogo” per quanto riguarda il suo vicino, si sente libero di riferire queste storie come meglio crede.

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