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l’incontro è stato classificato dalle autorità ungheresi come “ad alto rischio”.

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Questo giovedì sera (20:45), Israele “ospita” la Francia per la terza giornata della Società delle Nazioni. Un incontro che avrà luogo a Budapest, in Ungheria, a causa del conflitto in Medio Oriente. Anche in esilio in Ungheria, questo incontro assume un carattere di sicurezza molto particolare, tre giorni dopo le commemorazioni del 7 ottobre.

Non a caso, giovedì sera, il servizio di sicurezza attorno alla Bozsik Arena, a Budapest (Ungheria), sarà piuttosto imponente. Sono previsti diversi livelli di filtraggio. Fin dal suo esilio nel paese di Viktor Orbán, la squadra di calcio israeliana è stata posta sotto massima sicurezza durante tutti i suoi viaggi. Attorno agli incontri viene creata una bolla di sicurezza molto importante da parte delle autorità locali ma anche delle autorità israeliane, che vogliono rimanere discrete riguardo al sistema di sostegno.

Ad esempio, come per i Giochi Olimpici, la delegazione calcistica israeliana è permanentemente accompagnata da agenti armati sul territorio ungherese. Un membro della federazione belga, presente durante la partita contro Israele a settembre, ha descritto il servizio di sicurezza come “molto impressionante”, anche se l’incontro si è svolto a porte chiuse.

Secondo le informazioni raccolte da RMC Sport, l’incontro di giovedì sera tra Israele e Francia è classificato come “ad alto rischio” dalle autorità ungheresi. Questa decisione sulla classificazione è stata decisa dalla Commissione di Qualificazione degli Eventi Sportivi durante una riunione dell’11 settembre. Tre giorni dopo le commemorazioni del 7 ottobre, la sicurezza sarà quindi un po’ più all’erta, giovedì sera, per l’incontro contro la Francia in questo recinto da 9.500 posti, dove sono attesi alcuni sostenitori francesi.

Lo Stade de France a capienza limitata per Francia-Israele?

Nel Paese, Viktor Orbán ha anche vietato le manifestazioni di solidarietà con i palestinesi, adducendo rischi per la sicurezza pubblica. Le autorità ungheresi vogliono evitare le immagini dell’incontro tra Israele e Italia dello scorso settembre, al quale hanno partecipato solo 2.900 persone. Un gruppo di 50 tifosi italiani, vestiti interamente di nero, hanno voltato le spalle in segno di protesta durante l’inno nazionale israeliano, poco prima di una partita della Nations League. Un gesto che suscitò accese polemiche in Italia. Per il momento non è stata annunciata alcuna data per il ritorno delle partite sul suolo israeliano. Un membro della UEFA confida che questo “non è affatto all’ordine del giorno”. Fino a nuovo avviso, la squadra israeliana dovrà quindi giocare tutte queste partite fuori dai suoi confini.

Azioni impreviste e imprevedibili sono ciò che temono le autorità francesi. Il 14 novembre la Francia ospiterà Israele per la partita di ritorno della Nations League. Questo incontro delicatissimo dovrebbe normalmente svolgersi allo Stade de France, con il pubblico. Per il momento la FFF non ha aperto la biglietteria per questo incontro. La scorsa settimana, davanti ai rappresentanti dei tifosi, l’ente ha promesso che i biglietti saranno presto messi in vendita. Senza specificare se lo scartamento sarà limitato. Ma non sarà il FFF ad avere quest’ultima parola. Spetterà al nuovo ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, prendere una decisione, normalmente entro la fine di questa settimana.

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