Per più di un secolo lo è diventato un evento imperdibile per gli appassionati di corse di cavalli. Ogni prima domenica di ottobre tutti si incontrano a l’ippodromo di Longchamps per assistere o partecipare al Prix de l’Arc de Triomphe del Qatar. Questo successo è il risultato di un cocktail sapiente.
Ciò è dovuto in primo luogo a la qualità dei partecipanti : per rivendicare il titolo di corsa più grande, devi riunire i migliori cavalli del mondo. E in questo ambito nessuna razza può competere le pur-sang.
Diversità è anche un ingrediente chiave. Quando la corsa fu creata nel 1920 a Parigi, i creatori dell’Arco ebbero un’idea semplice: permettere a tutti di partecipare, giovani dai 3 anni, anziani dai 4 anni in su, ragazzi e ragazze, francesi e stranieri…
Al momento, questa proposta è innovativa perché tendiamo a diffidare degli stranieri, soprattutto degli inglesi, che sono migliori di noi. Ma non è tutto. Per bilanciare le possibilità tra giovani e anziani, maschi e femmine, diamo un vantaggio al peso ai meno esperti e alle signorine.
Infine, c’è forse un ultimo elemento imponderabile, ma molto reale: Parigi e l’Arco di Trionfo. Chi può offrire un fotofinish in un giardino grande e bello come il Bois de Boulogne? Chi può permettere, dagli spalti, di avere sullo sfondo la Torre Eiffel? Questa è davvero la gara prestigiosa del Premio dell’Arco di Trionfo del Qatar.
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