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Edouard Louis misura il divario tra lui e suo fratello

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Lo scrittore Edouard Louis, a Stoccolma, nel 2022. JESSICA GOW / TT AGENZIA NOTIZIE TRAMITE AFP

“L’Effondrement”, di Edouard Louis, Seuil, 240 pag., 20€, digitale 15€.

Prima c’è stata l’esplosione Metti fine a Eddy Bellegueule (Seuil, 2014), spettacolare ingresso nella letteratura di un giovane di 21 anni. Edouard Louis ha raccontato la sua giovinezza in una famiglia del sottoproletariato piccardo, la violenza di cui era stato vittima, il bullismo che la sua omosessualità gli aveva causato, e la sua fuga il più lontano possibile, attraverso i libri e gli studi, per salvarsi la pelle. Trionfo nelle librerie, traduzioni in tutto il mondo. I dieci anni e i sei libri che seguirono hanno continuato a confermare l’importante posto dello scrittore nel panorama editoriale francese e internazionale, a rendere manifesto il suo desiderio di articolare il radicalismo politico e letterario.

Ma, da un testo all’altro, abbiamo visto anche Edouard Louis, mentre lavorava per mettere in luce la logica del dominio, sforzandosi di sfumare il ritratto dei membri della sua famiglia: di sua sorella in Storia della violenza (Seuil, 2016), ma soprattutto del suo progenitore in Chi ha ucciso mio padre (Seuil, 2018) e sua madre Lotte e metamorfosi di una donna Poi Monique scappa (Soglia, 2021 e 2024).

Come se l’autore, crescendo nella e attraverso la scrittura, prendesse coscienza della violenza che la sua famiglia aveva vissuto e si era portata dietro in casa e sentisse di non avere altra scelta che perdonarla; come se avesse assegnato ai suoi libri anche il compito di ridurre la distanza tra sé e i suoi genitori, distanza la cui immensità, se non il carattere insormontabile, il suo primo romanzo sembrava aver confermato.

La questione della distanza è sempre stata essenziale nel rapporto tra Edouard Louis e suo fratello. Lo definisce addirittura: «No, sporcoscrive dentro Il crollo, non era né la mia vita né la sua, ma il divario tra noi due. » E anche: “Niente può dire questa distanza tra noi. Niente può dire la distanza ma questa distanza dice tutto. La distanza è un ricordo. » Ed è a questo ricordo che Edouard Louis evoca dedicando questo romanzo a questo fratello morto all’età di 38 anni a causa del suo alcolismo, anche se non si vedevano da quasi un decennio.

Non è il bel ruolo

“Non ho provato nulla alla notizia della morte di mio fratello; né tristezza, né disperazione, né gioia, né piacere. » Così inizia questo libro che cercherà di capire perché quest’uomo, di cui non conosceremo il nome, è stato trovato così giovane su un pavimento piastrellato, una mattina di gennaio, e perché aveva fatto in modo di rendersi così detestabile (“Imparare a conoscere mio fratello stava imparando a odiarlo”).

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