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Il Papa lascia un’impressione di disagio

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Una grande inquietudine è il sentimento che domina dopo la visita del Papa in Belgio. Sulle donne e l’aborto si è dimostrato in disaccordo con gran parte della società belga, tra cui molti cattolici.

Disagi al Palazzo

Le posizioni del Papa sulla salute riproduttiva o sul posto delle donne non sono nuove. Al contrario, fanno parte della lunga tradizione cattolica.
Tutti i Papi hanno richiamato la dottrina: considerano l’aborto un crimine e le donne determinate dalla natura ad essere madri. Quindi non possiamo essere sorpresi. Eppure lo eravamo. Innanzitutto il Palazzo stesso. Ha accolto il Papa con un rispetto che nessun altro capo di Stato o religioso ha mai ricevuto. Ma gli stessi sovrani, cattolici, sono rimasti in imbarazzo quando il Papa ha visitato la tomba di re Baldovino. Francesco ha sottolineato”il suo coraggio quando scelse di lasciare il suo incarico di Re per non firmare una legge omicida“.

Ricordare il controverso rifiuto del re di firmare la legge sull’aborto, mettendo in discussione una legge approvata più di 30 anni fa alla presenza dei sovrani, ha rischiato di mettere in pericolo il Palazzo. Si è sentito obbligato a pubblicare un comunicato stampa per evidenziare la “natura estemporanea di questa visita“e il suo”natura privata“I sovrani che erano lì hanno detto che erano presenti”.come cortesia“. Questa comunicazione la dice lunga sul disagio della Casa Reale di fronte a queste dichiarazioni.

Disagi all’UCL

Il disagio si è ulteriormente approfondito all’UCL. Invitata a parlare sui rifugiati o sul clima, l’UCL ha trovato punti di convergenza con il Papa. Fortunatamente, è stato in Belgio per commemorare i 600 anni dell’Università di Lovanio.

Ma per le donne è una lacrima. Il Papa ricorda la posizione della Chiesa: è la natura che fa le donne, non la cultura. E la natura l’ha resa madre, ecco a cosa è destinata. Il Papa riassume: “La donna è feconda accoglienza, cura, devozione vitale“.
Le autorità dell’UCL, informate del discorso del Papa, hanno potuto consultare e preparare un comunicato stampa che è stato pubblicato in brevissimo tempo mentre l’aula ancora applaudiva Francesco. Il rettore Françoise Smet evoca un “grande divergenza, un malinteso su una visione deterministica e riduttiva della donna“.

E il Papa non ha apprezzato affatto questo comunicato dell’UCL. Sull’aereo per tornare a casa, gli sembrava immorale che l’università gli rispondesse in questo modo, quando lui aveva appena finito di parlare. Insomma, la commemorazione dei 600 anni dell’Università è segnata da un grande disaccordo.

Spacco

Sempre sull’aereo, Papa Francesco ha centrato il bersaglio. Riferendosi alla beatificazione del re Baldovino, che ritiene degno di essere santo, ha descritto come “sicari” (sicari in italiano) medici che eseguono aborti. Un vocabolario degno di un volgare leader populista.

In definitiva, questa visita lascia un sentimento misto, quasi di imbarazzo, di un Papa non al passo con una società belga in gran parte secolarizzata. Anche per i cattolici praticanti, legati al rispetto della vita, questa visita lascia l’amaro in bocca. Perché qualificare i medici che praticano aborti come sicari è una posizione condivisa solo da una ultra-minoranza ed estrema frangia di cattolici belgi. La cosa peggiore è quellaIn definitiva, il papa usa parole più forti per condannare i medici che per condannare i preti violenti. A disagio, per usare un eufemismo. Indecente, senza dubbio.

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