Il bilancio della giustizia potrebbe subire un duro colpo, con grande sgomento dei professionisti del mondo legale e soprattutto del ministro della Giustizia. Ma prima degli ultimi aggiustamenti, Didier Migaud assicura questo giovedì su RMC e BFMTV che “si fida” del primo ministro Michel Barnier.
Il bilancio della giustizia “non sarà soddisfacente”, ha dichiarato martedì il ministro della Giustizia Didier Migaud. “Non soddisfacente” subordinato agli ultimi arbitrati, ma preoccupa già gli operatori del mondo giuridico che non nascondono la loro preoccupazione, mentre il bilancio 2025 dovrà essere presentato questo giovedì alle 18 al Consiglio dei ministri da Michel Barnier.
“Siamo in discussione e, a priori, ho fiducia nel Primo Ministro”, ha confidato giovedì a RMC e BFMTV Didier Migaud, il ministro della Giustizia.
Mantenute le assunzioni
“Qualunque sia il risparmio, sarà problematico”, preoccupa un magistrato. Perché dopo lo storico aumento del 33% del bilancio della giustizia negli ultimi quattro anni, chi soffrirà del taglio di 487 milioni previsto per il prossimo anno?
Se il reclutamento previsto di magistrati e cancellieri verrà mantenuto, alcuni giudici temono di perdere i propri assistenti, essenziali nei casi complessi. Tra i sindacati si teme il congelamento dei crediti per il lavoro nei tribunali, la riduzione delle spese legali (periti, interpreti, ecc.) o del gratuito patrocinio, criticate un anno fa dalla Corte dei Conti.
“Sarà doloroso.”
Mantenere le assunzioni «è la mia priorità», assicura Didier Migaud ad Apolline de Malherbe. “Forse possiamo ridefinire il ruolo di ciascuno, ci sono cose che si possono intraprendere per il buon funzionamento della giustizia, tutto non è solo una questione di mezzi ma dei mezzi si tiene conto”, insiste il ministro della Giustizia.
Anche dal lato carcerario siamo preoccupati: i nuovi posti carcerari promessi vedranno la luce? Se sì, saranno assunti abbastanza supervisori? si chiede un direttore. «Sappiamo che sarà doloroso», conclude un magistrato in attesa di arbitrato.
Guillaume Biet con Guillaume Dussourt
