Nessuna “confisca fiscale” ma possibili “imposte eccezionali e mirate”, dichiara il nuovo ministro dell’Economia al “JDD” – Libération

Nessuna “confisca fiscale” ma possibili “imposte eccezionali e mirate”, dichiara il nuovo ministro dell’Economia al “JDD” – Libération
Nessuna “confisca fiscale” ma possibili “imposte eccezionali e mirate”, dichiara il nuovo ministro dell’Economia al “JDD” – Libération
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Come per provare a lasciare il segno in anticipo sul prossimo bilancio, un dossier che il Primo Ministro Michel Barnier vuole continuare a guidare, il nuovo Ministro dell’Economia e delle Finanze macronista, Antoine Armand, ha rilasciato un’intervista sabato sera sulle sue intenzioni fiscali. E questo sulle colonne di Giornale della domenica di Vincent Bolloré, apparentemente per rivolgersi all’ala destra dell’elettorato. Il ministro trentatreenne ribadisce il credo presidenziale contro gli aumenti delle tasse, sia per le famiglie che per le aziende. “Sì, il contesto di bilancio è senza precedenti e ogni ministero dovrà fare proposte per risanare le finanze pubbliche. Ma non sarò il ministro della confisca fiscale o del sottoinvestimento nel nostro futuro economico.”

Alla domanda specifica sulla garanzia di non aumentare le tasse per le classi medie, Antoine Armand è meno categorico, ricordando che sarà Michel Barnier a dover decidere, ma resta fermo: “È il Primo Ministro, con il suo Ministro del Bilancio, che definirà le linee guida fiscali. Le classi medie lavorano e contribuiscono alla solidarietà nazionale. Devono essere sostenute.” Questa piccola frase suona come un’anticipazione dei futuri dibattiti parlamentari tra macronisti e LR sulla tassazione.

“Dietro le aziende senza indebolirle o appesantirle”

Bisogna ridurre la spesa piuttosto che aumentare le tasse, ripete il nuovo inquilino di Bercy con accenti degni del suo predecessore Bruno Le Maire. Mentre apre una porta, con le dovute garanzie: “Nel contesto di bilancio, escludere automaticamente alcune imposte eccezionali e mirate non sarebbe responsabile. Ma ciò non costituisce una dottrina e non risolve il nostro problema: dobbiamo ridurre la spesa pubblica e renderla più efficiente. Se la soluzione fosse quella di aumentare le tasse, la Francia sarebbe da tempo la prima potenza mondiale.”

La sua parola d’ordine, continuità con la politica di Le Maire di risparmiare anche le aziende. L’attrattività della Francia, “Questo è un risultato economico importante che nessuno avrebbe sperato dieci anni fa. Proprio come la disoccupazione, che è al minimo da quarant’anni, e la creazione di posti di lavoro nell’industria. Lo dobbiamo a un chiaro corso economico tenuto da Emmanuel Macron, Bruno Le Maire e la sua maggioranza.” “Nel quadro che il Primo Ministro stabilirà, mi batterò affinché le nostre politiche di investimento per il futuro, di sostegno alle fabbriche che vengono create, siano continuate e ampliate,” afferma Antoine Armand. “La competizione internazionale esige che lo Stato stia dietro alle aziende senza indebolirle o appesantirle, perché gli standard non hanno mai fatto una busta paga.”

Lavoro parlamentare sul “salario dignitoso”

“La nostra economia ha bisogno di stabilità e serietà: preserviamo ciò che ha funzionato” conclude il nuovo ministro, che condividerà Bercy con Laurent Saint-Martin, altro macronista incaricato del Bilancio, ma che riferirà direttamente a Michel Barnier. Il quale ha dichiarato che non escluderà ulteriori “giustizia fiscale”, lasciando in sospeso la possibilità di riforma sull’argomento. Antoine Armand avrà senza dubbio a Matignon il sostegno dell’ex capo di gabinetto di Bruno Le Maire, Jérôme Fournel, divenuto quello di Michel Barnier. Antoine Armand menziona infine il lavoro parlamentare sul “stipendio dignitoso”, “un’idea messa in atto dal gruppo Michelin, che porto con me a Bercy”.

Antoine Armand non è del tutto sconosciuto al grande pubblico. E non usa mezzi termini. A luglio, mentre si candidava per la rielezione in Alta Savoia, il pronipote del combattente della resistenza Louis Armand, che ha presieduto la SNCF ed è stato coautore del piano Rueff-Armand, aveva attirato l’attenzione sui social media durante un dibattito con il suo avversario del Raggruppamento Nazionale, Anis Bouvard. L’eletto del RN si è trovato in grande difficoltà di fronte al laureato dell’ENA ed ex ispettore finanziario per le questioni economiche. Questo scambio è stato uno di quelli che hanno rivelato agli elettori i fallimenti di alcuni candidati di estrema destra. Pubblicato sul canale YouTube di TV8 Mont-Blanc, il video ha registrato più di 78.000 visualizzazioni in una settimana, un record per questa emittente televisiva locale.

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