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Il “Gladiatore II” di Ridley Scott è all’altezza dell’originale?

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Dopo il semi-fallimento di “Napoleone”, Ridley Scott regala il seguito ad uno dei suoi più grandi film.

Il cineasta britannico offre un affresco spettacolare, a volte al limite del kitsch, e sempre politico.

Può contare su un duo di attori brillanti, l’astro nascente Paul Mescal, e il già iconico Denzel Washington.

Sulla carta l’impresa potrebbe essere avvincente. Un quarto di secolo dopo aver vinto una pioggia di Oscar con Gladiatore, perché diavolo Ridley Scott voleva fare un sequel? Alcuni denunciarono subito l’impresa mercantile, altri la mancanza di ispirazione, o addirittura entrambe le cose allo stesso tempo. Nel recente passato, i suoi tentativi di far rivivere il franchise Alieno erano convinti solo a metà. Tranne che come il Napoleone che aveva abbozzato in un discutibile film biografico l’anno scorso, niente e nessuno detta la sua condotta a un regista che si prepara a festeggiare il suo 87esimo compleanno.

Considerato dall’uscita della prima parte, Gladiatore II è stato oggetto di numerose sceneggiature nel corso degli anni. Dopo aver pensato per un po’ di resuscitare il suo eroe, il generale Maximus interpretato da Russell Crowe, Ridley Scott ha scelto un’opzione più razionale – e in definitiva ovvia – rendendo Lucius, il figlio nascosto di Lucilla e Maximus, il personaggio centrale di una trama che si svolge quindici anni dopo il precedente.

Un “Gioco della Roma” dove tutto va bene

Dopo gli eventi del primo film, Lucilla (Returning Connie Nielsen) esiliò Lucius nel regno di Numidia nel Nord Africa per proteggerla dalla corruzione di Roma, prima di perdere le sue tracce. Da giovane aveva le fattezze di Paul Mescal, l’attore irlandese emergente. Lontano dalle sue origini prestigiose, questo soldato contadino conduce un’esistenza pacifica con sua moglie Arishat (Yuval Gonen). Fino al giorno in cui le truppe del generale Marcus Acacius (Pedro Pascal) vengono a conquistare le sue terre, uccidono sua moglie e lo riducono in schiavitù.

Ritornato suo malgrado a Roma, Lucio segue le orme del suo illustre padre. Messo alla prova durante un improbabile combattimento contro babbuini mutanti (avete letto bene), viene notato da Macrinus (Denzel Washington), un ex schiavo che farà di lui il suo campione. E lo strumento della sua ascesa politica in una città sotto il controllo di due giovani imperatori decadenti, Geta (Joseph Quinn di Cose più strane) e Caracalla (Fred Eichinger). Fino al giorno in cui Lucilla, che ha iniziato una nuova vita con Marco Acacio, riconosce suo figlio nell’arena…

Squali nell’arena? E perché no!

Tra approssimazioni storiche a bizzeffe e pesanti inganni digitali, possiamo già vedere i critici di buon gusto alzare il pollice di fronte a questo peplo realizzato nel 21° secolo con un budget colossale di quasi 300 milioni di dollari. Solo che, mettendo da parte queste legittime riserve, il grande spettacolo proposto da Ridley Scott si rivela entusiasmante. Nell’era delle piattaforme di streaming, è Gladiatore II è stato chiaramente pensato per il grande schermo, il grandissimo IMAX se si può, giocando la carta dell’eccesso. Per 2h30 assistiamo ad un’incredibile scena di battaglia navale nell’arena, con i gladiatori in balia di un’armata di squali. Dopo i babbuini mutanti, perché no?

Questa dimensione epica era già una delle promesse del primo film, concepito come un omaggio ai classici del genere. Nonostante una tendenza al limite del kitsch che a volte fa temere l’irruzione di Lady Gaga per un concerto improvvisato sul tetto del Colosseo, ancora una volta viene tenuta. Ma la sfida più pericolosa da raccogliere era altrove. IL Gladiatore dell’anno 2000, fu anche una grande tragedia antica secondo le regole dell’arte, l’onore di alcuni infranto dalle ambizioni di altri. Con due grandi attori emergenti che lo interpretano, Russell Crowe e Joaquin Phoenix.

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Nel 2024, Ridley Scott e il suo sceneggiatore David Scarpa hanno escogitato una trama che affonda le sue radici in quella precedente per descrivere un impero in pericolo molto più attuale di quanto si possa pensare entrando nella stanza. Al centro di questo “Gioco di Roma” dove tutto va bene, il geniale Macrinus, giocato con tutta la genialità che conosciamo da Denzel Washington. Machiavellico a volontà, è il perfetto antagonista del Lucius superficiale interpretato da Paul Mescal, l’icona del cinema indipendente che riesce a distillare un tocco di malinconia nel regno dei blockbuster sotto steroidi. Solo per le scintille tra questi due, Gladiatore II vale il viaggio.

>> Gladiatore II di Ridley Scott. Con Paul Mescal, Denzel Washintgon, Pedro Pascal. 2h30. Mercoledì nelle sale


Jérôme VERMELIN

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