La connessione Eriskay: Maté Bartha: Anima Mundi

La connessione Eriskay: Maté Bartha: Anima Mundi
La connessione Eriskay: Maté Bartha: Anima Mundi
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Quando ho ricevuto questa email da Mate Barthnon ho capito niente. Questa è una delle presentazioni di libri più enigmatiche che abbiamo ricevuto. Il titolo dell’opera è Anima del mondo pubblicato da La connessione Eriskay.

Vorrei attirare la vostra attenzione sul mio libro fotografico dal titolo Anima Mundi, recentemente pubblicato e presentato a Paris Photo. Il materiale è stato sviluppato concettualmente in collaborazione con Emese Mucsi, curatrice del Robert Capa Center Budapest, ed è stato progettato da Carel Fransen, proprietario della casa editrice del libro, The Eriskay Connection dai Paesi Bassi. Il materiale ha vinto il premio principale della giuria Boutographies 2024 a Montpellier.

Anima Mundi è un’oscura enciclopedia, un meta-libro, che tenta di scoprire l’anatomia nascosta del “lebenswelt” (spazio abitativo) contemporaneo osservando le strutture visuo-grammaticali della metropoli, traendo ispirazione dai codici della fine del Rinascimento.

Allora, incuriosito, ho chiesto immagini e spiegazioni. Eccoli:

Anima del mondoche significa “spirito del mondo”, affonda le sue radici nel pensiero platonico e riflette l’antico concetto di un principio organizzatore universale che collega tutti gli esseri. Tuttavia, non è stata l’esistenza di una tale forza, ma il bisogno intrinseco dell’umanità di crederci a suscitare l’interesse del fotografo Máté Bartha e del suo partner nella formulazione del concetto per la serie, Emese Mucsi, curatore della mostra.

La serie esplora l’anatomia nascosta di una metropoli archetipica, presentando lo spazio urbano come un prodotto sociale. Una “seconda natura” modellata dalle mani dell’uomo, ma che si è evoluta in un organismo autonomo non più governato dai suoi creatori. Ciò sfida le visioni antropocentriche e incoraggia uno spostamento verso la comprensione della città attraverso una grammatica post-umana.

Bartha interpreta il ruolo di un osservatore immaginario, che vaga per la metropoli come un detective alla ricerca di schemi, connessioni nascoste e dell’inafferrabile “ordine delle cose”. Fotografie di scene reali e messe in scena provenienti da varie località del mondo vengono incollate in un paesaggio urbano virtuale non identificabile. Strutture a griglia, manifesti e altri elementi urbani ricorrono come motivi, ma non offrono una direzione chiara, riflettendo l’ambiguità e la complessità della vita moderna. Presentati in una griglia modulare, servono come metafore per il tentativo dell’umanità di trovare struttura e significato in un mondo spesso arbitrario.

Il progetto è stato portato a compimento da un libro pubblicato nel 2024 da The Eriskay Connection e concepito da Carel Fransen come un’oscura enciclopedia. Anima Mundi trae ispirazione da opere enigmatiche come il Manoscritto Voynich, i diagrammi mistici di Robert Fludd e il Codex Seraphinianus di Luigi Seraphini, ognuno dei quali tenta di catturare un mondo nella sua interezza attraverso codici visivi complessi e spesso criptici. Diviso in capitoli che esaminano i fenomeni urbani dal microcosmico al cosmico, invita il lettore a fungere da interprete, alla ricerca di una logica nascosta dietro le quinte.

Il libro è accompagnato dai saggi di Emese Mucsi, curatrice del Centro Robert Capa per la fotografia contemporanea, Budapest, e del dottor Paul Dijstelberge, direttore della biblioteca dell’Ambasciata dello Spirito Libero, Amsterdam.

La mostra ha vinto il premio principale della giuria a Boutographies, Montpellier, 2024.

Matè Bartha: Anima Mundi
Editore: The Eriskay Connection
Pagine: 142
Dimensioni: 160×310 mm
Formato: copertina rigida
Lingua: inglese
www.eriskayconnection.com

www.barthamate.com
@mate.bartha

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