Cosa ti ha spinto ad affrontare questo argomento in un documentario?
Daniele Kupferstien : Mi sono stabilito a 50 km da Béziers all’incirca quando Robert Ménard ha assunto la carica di municipio, nel 2014. È stato uno dei fondatori di Reporter senza frontiere, avevo ancora l’immagine di lui come di qualcuno attaccato alla libertà di espressione, e per curiosità ho è andato a partecipare ad una riunione del consiglio comunale. Lì l’ho sentito attaccare in modo del tutto sproporzionato una giornalista di Midi Libre e annunciare che avrebbe sporto denuncia contro di lei e la sua redazione. Ha attirato la mia attenzione e ho voluto scavare un po’ più a fondo.
Qui trovi il bollettino comunale della città, che piace anche a te…
Sì, e ho subito capito che non si trattava del classico giornale comunale che inneggia all’apertura della nuova biblioteca o cose del genere, ma di un vero e proprio strumento di propaganda ideologica. Quindi mi sono circondato di esperti per analizzarlo. E l’ho usato come base per intervistare gli oppositori, i residenti e analizzare l’esercizio del potere di Robert Ménard.
Che cosa l’ha colpita maggiormente in questo giornale di Biterrois?
Ad esempio, quasi tutti i bambini mostrati sono biondi, mentre la maggioranza dei bambini di Béziers sono castani. C’è anche la denuncia dei giornalisti, in particolare denunciati come cattivi giornalisti. Troviamo anche elementi di odio verso gli stranieri, in particolare verso i musulmani, quando denuncia in particolare che il 64,6% degli scolari sono musulmani in base al loro nome.
Dibattiti cinematografici: mercoledì 8 gennaio alle 20 al Vox di Chasseneuil, giovedì 9 gennaio alle 20,30 alla Halle aux grains di La Rochefoucauld, venerdì 10 gennaio alle 20,30 al Capitole di Confolens.