L’iconico attore di James Bond Daniel Craig ha recentemente ammesso che “Quantum of Solace”, il suo secondo film della saga, è stata un’esperienza caotica e frustrante. Durante un’intervista con ‘The Hollywood Reporter’, l’attore 56enne ha rivelato che la mancanza di una sceneggiatura definitiva ha portato a molta improvvisazione da parte sua, una situazione che ha descritto come un vero e proprio “fottuto incubo”.
A causa di conflitti legati allo sciopero degli scrittori nel 2007-2008, Paul Haggis, uno degli sceneggiatori principali, lasciò il progetto prima di finalizzare la scrittura del film. “Non avevamo scrittori, quindi non avevamo una sceneggiatura”, ha detto Craig. Nonostante ciò, la produzione è iniziata, costringendo l’attore e la troupe a scrivere e rivedere le scene quotidianamente. Daniel Craig ha addirittura affermato: “Ho finito per scrivere molto di questo film – probabilmente non dovrei dirlo, ma eravamo lì”.
Nonostante le sue impressionanti scene d’azione, “Quantum of Solace” è stato criticato per la sua mancanza di coerenza narrativa. Daniel Craig ha riconosciuto che il film soffriva di questi difetti: “Ci sono alcune sequenze di acrobazie straordinarie, ma non ha funzionato davvero. La narrazione non c’era”. Ha aggiunto: “È una lezione abietta da imparare quando inizi un film senza una sceneggiatura”.
Pubblicato nel 2008, “Quantum of Solace” è spesso considerato l’anello debole della saga di James Bond, in particolare tra due grandi successi: “Casino Royale” (2006) e “Skyfall” (2012). Quest’ultimo, diretto da Sam Mendes, ha segnato un ritorno al favore della critica e del pubblico per il franchise, consolidando Daniel Craig nel suo ruolo iconico.