Netflix: un film sovversivo? Questo è il segreto del successo di Sous la Seine secondo il suo regista, Actus Ciné

Netflix: un film sovversivo? Questo è il segreto del successo di Sous la Seine secondo il suo regista, Actus Ciné
Netflix: un film sovversivo? Questo è il segreto del successo di Sous la Seine secondo il suo regista, Actus Ciné
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Xavier Gens, nato l’anno in cui Steven Spielberg pubblicò Lo Squalo, spiega di aver realizzato un film sovversivo sugli squali.

Attenzione, spoiler! Questo articolo ritorna sulla trama del film Sous la Seine. Se non l’hai visto e non vuoi sapere cosa contiene, non leggere oltre.

Con Sous la Seine, Xavier Gens crea un film sugli squali che, secondo lui, è l’antitesi degli standard hollywoodiani, giocando sui codici del genere per deviarli meglio. Realizzato per Netflix, questo thriller acquatico presenta un grande squalo mako mutante, che si evolve nelle acque parigine, lontano dalle spiagge americane che più tradizionalmente servono da scenario a questi intrighi.

In un’intervista per Il giornalista di Hollywood, Xavier Gens spiega che l’idea di questo film è nata dal desiderio di offrire una metafora dell’intrattenimento e di fare una satira ambientale. “Era un modo per rendere omaggio a Lo Squalo, ma trasformandolo in una critica alla società dei consumi e alle questioni ambientali.“, precisa. Ha anche spiegato al microfono di AlloCiné che il film di Steven Spielberg ha scatenato la sua passione per il cinema.

Una metafora dello spettacolo

Il regista, conosciuto oltreoceano per il suo lavoro su Hitman, voleva utilizzare le tecniche del cinema hollywoodiano adattandole al contesto francese più oscuro e nichilista. “In Francia possiamo permetterci una libertà di tono e un’audacia visiva che Hollywood non oserebbe“, lui dice.

E poi, soprattutto, c’era l’idea di dire, beh, stiamo anche facendo una metafora dello spettacolo, e in definitiva è il simbolo del primo blockbuster che distrugge il blockbuster definitivo, i famosi Giochi.

Ciò si traduce anche in scelte di sceneggiatura audaci, come uccidere personaggi importanti a metà del film o lasciare che lo squalo sopravviva alla fine, in contrasto con la risoluzione tipicamente hollywoodiana in cui il mostro viene eliminato.

Una critica sociale

Xavier Gens voleva anche che le scene degli squali fossero girate in stile documentaristico, intensificando l’immersione degli spettatori. “I primi dieci minuti dovevano essere molto intensi e coinvolgenti“, spiega, desiderando che il film avesse la trama di un blockbuster senza adottarne i vincoli narrativi.

L’approccio anti-hollywoodiano di Xavier Gens è evidente anche nella critica sociale di fondo del film. Prendendo come sfondo i Giochi di Parigi, denuncia l’avidità umana e le conseguenze disastrose delle decisioni politiche ed economiche incentrate sul profitto. “Volevamo dimostrare che l’avidità umana è al centro dei problemi ambientali“, insiste.

Mescolando satira, horror e critica sociale, Sous la Seine si propone così per il suo autore come un’opera sovversiva, che utilizza i codici hollywoodiani per rivoltarli contro se stessi e offrire una riflessione sugli eccessi del nostro tempo. E tu cosa ne pensi?

Sotto la Senna è attualmente disponibile su Netflix.

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