L’ascesa del movimento mascolinista, che sostiene la sottomissione delle donne agli uomini, dimostra ancora una volta l’importanza di educare adeguatamente i nostri giovani riguardo all’uso degli schermi.
Perché se questi movimenti retrogradi diventano così diffusi, come dimostra il documentario Alfa trasmesso questa settimana, Internet, i social network e gli algoritmi che creano camere di risonanza hanno molte responsabilità.
Osserviamo lo stesso fenomeno in politica, dove gli estremisti occupano sempre più spazio.
Velocità incredibile
In Gli ingegneri del caos, pubblicato nel 2019, Giuliano da Empoli spiega molto bene perché, con l’effetto degli algoritmi e delle camere di risonanza generati soprattutto dai social network, siamo in procinto di “riscoprire il modo in cui le minoranze intolleranti possono determinare il corso della ‘storia’” .
Abbiamo visto affermarsi una realtà del genere durante la Seconda Guerra Mondiale, che ha portato ad eccessi inimmaginabili. Solo che, nell’era di Internet, tutto ciò avviene a una velocità sorprendente.
Si tratta infatti di estremisti che, grazie ai loro siti, blog, pagine Facebook e altro, fanno in modo di alimentare la base elettorale di Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti, spiega da Empoli.
Anche idee che credevamo finite nelle nostre società moderne cominciano a circolare di nuovo in questo modo.
Sviluppare il pensiero critico
Durante le consultazioni della commissione sugli schermi dell’Assemblea nazionale di settembre, il DRif Emmanuelle Parent, direttrice generale e cofondatrice del Centro per l’intelligenza emotiva online (CIEL), ha insistito sull’importanza di includere i giovani nella riflessione, di farli riflettere sul loro utilizzo degli schermi.
Ciò avviene attraverso i genitori e anche attraverso la scuola, dove i giovani devono imparare molto velocemente a sviluppare il loro senso critico. Dobbiamo anche regolamentare meglio i social network. Ecco perché le decisioni che prenderà il governo, al termine di questa commissione, saranno decisive su più fronti.