“Tre amici”, “Louise Violet”, “Al lavoro! »… L'uscita al cinema è prevista per il 6 novembre

“Tre amici”, “Louise Violet”, “Al lavoro! »… L'uscita al cinema è prevista per il 6 novembre
“Tre amici”, “Louise Violet”, “Al lavoro! »… L'uscita al cinema è prevista per il 6 novembre
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♦ Tre amici ***

di Emmanuel Mouret

francese, 1h57

Joan si è innamorata da tempo di Victor ma soffre di non avere il coraggio di dirglielo. La sua amica Alice le rivela che lei stessa non è innamorata di Eric, il suo compagno, ma che la sua relazione non è in condizioni peggiori. Tuttavia, non sanno che ha una relazione con la loro comune amica, Rebecca. La decisione di Joan di lasciare Victor, e la sua tragica scomparsa, costringeranno ciascuno di loro a mettere in discussione la realtà dei propri sentimenti.

Tre donne, tre amiche, tre modi di avvicinarsi all'amore e al talento di Emmanuel Mouret per trattare questa “felice complessità” sotto forma di marivaudage. Ma qui la commedia si affianca al dramma, la serietà emerge sotto la leggerezza e il regista non è mai stato così toccante.

» LEGGI LA RECENSIONE: “Tre amici”, Amore e disincanto

♦ Luisa Viola ***

di Eric Besnard

Film francese, 1h48

Dopo anni di prigione per aver partecipato all'insurrezione della Comune di Parigi, Louise Violet vuole solo lavorare come insegnante. Nel 1889, otto anni dopo l'adozione della legge di Jules Ferry che rendeva la scuola gratuita, obbligatoria e laica, fu mandata in un villaggio dell'Alvernia. Ma nessun bambino si presenta nella sua classe. Quando intende chiamare la polizia, il sindaco la avverte: passerebbe subito da straniera a nemica.

Éric Besnard ha l'ottima idea di concentrarsi su una donna per catturare l'epoca cruciale degli inizi della scuola della Repubblica. Con una fotografia superba, lo arricchisce dipingendo il ritratto di un ussaro nero e della piccola comunità rurale dove intende compiere la sua missione: far crescere le classi lavoratrici attraverso l'istruzione.

» LEGGI LA RECENSIONE: “Louise Violet”: portare gli studenti alla scuola di Jules Ferry

♦ Il caso Nevenka **

d’Iciar Bollain

Film spagnolo, 1h52

Ispirata a fatti realmente accaduti, questa vicenda suscitò molto rumore all'epoca in Spagna. Alla fine degli anni Novanta, un consigliere comunale di Ponferrada accusò il sindaco Ismael Alvarez, astro nascente del Partito Popolare, di molestie sessuali e morali. Nonostante l'ostilità dell'opinione pubblica nei suoi confronti, vinse la causa e riuscì a farlo condannare. All’epoca, le nozioni di controllo e consenso non erano correnti, e la giovane donna aveva tutte le carte in regola per essere una narratrice.

Girato interamente dal punto di vista della giovane donna, il film ci fa sperimentare con lei il processo di controllo e il disagio fisico che ne deriva. Regista impegnato, Iciar Bollain affronta questo tema sociale evitando ogni didatticismo, dimostrando che le immagini, meglio delle parole, possono trasmettere la realtà di questo fenomeno.

» LEGGI LA RECENSIONE: “L'affare Nevenka”, l'agghiacciante realtà del controllo

♦ Mettiti al lavoro! *

di Gilles Perret e François Ruffin

Film francese, 1h24

Gilles Perret e François Ruffin mettono in scena l'incontro tra l'avvocato ed editorialista parigina Sarah Saldmann e persone in situazioni precarie. Alcune situazioni sono divertenti, molte altre toccano perché l'incontro è possibile e soprattutto perché commuovono i volti e le storie di una vita precaria.

Con il tour promozionale di questo “commedia documentaria”François Ruffin, ora iscritto al gruppo ambientalista, ricorda con affetto la sinistra. Rieletto alle elezioni legislative, dopo un ritardo di sette punti rispetto al candidato del RN, cerca di infilarsi tra la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon e la socialdemocrazia francese in ricostruzione.

♦ La Sostanza °

di Coralie Fargeat

Film franco-britannico, 2:21

In questo film horror al femminile, Demi Moore interpreta un'anziana ex attrice e regina del fitness a cui viene offerta una sostanza misteriosa per accedere a una “versione più giovane e perfetta” di se stessa, interpretata da Margaret Qualley. A condizione che si seguano le istruzioni e si utilizzi il trattamento solo ogni due settimane per la rigenerazione cellulare.

La francese Coralie Fargeat utilizza il cinema di genere per denunciare la tirannia della gioventù e della bellezza imposta dalle nostre società. Sfortunatamente, questo patto faustiano, bloccato in un’estetica patinata, si riduce a un tripudio di immagini sanguinose, mancando completamente il soggetto.

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