Saoirse Ronan rivela perché non ha ottenuto il ruolo di Luna Lovegood in “Harry Potter”

-

Saoirse Ronan ha recentemente ripensato ai ruoli che le sarebbe piaciuto avere nella sua carriera. Ha detto che si è pentita di non aver vinto quello di Luna Lovegood nei film di Harry Potter.

Appuntamenti mancati. Ospite di Jimmy Kimmel, Saoirse Ronan ha parlato di uno dei più grandi rimpianti della sua carriera: non aver ottenuto il ruolo dell’eccentrica Luna Lovegood nei film di Harry Potter.

“Ci sono cose che lasci fuori e che vengono fuori e dici, ‘Oh mio Dio, è stato un errore da parte mia'”, ha spiegato l’attrice, “ma penso che quello che mi ha segnato nel corso degli anni sia che non ho detto di no, semplicemente non ho ottenuto il ruolo. Ho perso, di nuovo. È un tema ricorrente per me”, ha detto.

“Avevo fatto domanda per Luna Lovegood in Harry Potter anni fa, perché era come IL personaggio irlandese, quindi hanno invitato tutti gli irlandesi – circa metà dell’Irlanda a venire a fare l’audizione – e sapevo: “Non avrei ottenuto è perché ero troppo giovane, ma ho potuto leggere una scena che sarebbe stata in Harry Potter ed è stata la cosa più bella di sempre,” ha continuato. .

Si tratta dell’attrice Evanna Lynch, di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”; fino alla conclusione del franchise con “I Doni della Morte: Parte 2”, che alla fine venne scelto.

La star del film “Le figlie del dottor March” ha confidato anche di non aver potuto, questa volta per problemi di programmazione, unirsi alla squadra della regista Greta Gerwig per il film “Barbie”, dove avrebbe dovuto interpretare una strana Barbie al fianco di Kate. McKinnon.

Questi appuntamenti mancati non impediscono a Saorise Ronan, una delle nuove star di Hollywood già nominata quattro volte agli Oscar, di condurre una splendida carriera. Lo testimonia ancora una volta il suo ruolo nell’avvincente “The Outrun”, sulla lotta all’alcolismo, nelle sale dal 2 ottobre.

-

PREV Nessun fan del Dîner de Cons ha ottenuto 5/5 in questo quiz sul film
NEXT La recensione di Fabrice Andrivon: “La mia vita, la mia bocca”, malinconia finale e commosso addio di Sophie Fillières