Nell’elegante Detroit degli anni ’70, cinque sorelle adolescenti di una famiglia puritana finiscono per commettere l’irreparabile. A venticinque anni dalla sua uscita nelle sale, il primo film di Sofia Coppola non ha perso nulla del suo fascino evocativo e della sua forza di suggestione. Un toccante e accattivante appello femminista. Venerdì 27 settembre alle 21:05 su France 5.
Le accoglienti periferie americane degli anni ’70, la musica eterea del gruppo Air, l’impazienza dei primi amori filmati con la leggerezza di innocenti bollicine di champagne, fili di ciondoli, vinili, braccialetti, rossetti o appunti scritti a mano che punteggiano lo schermo come tanti enigmi da decifrare e, non ultimi, i volti diafani di Leslie Hayman, Chelse Swain, AJ Cook, Hanna R. Hall e Kirsten Dunst, catturati nella dolce luce di un tardo pomeriggio come nel crepuscolo di una vita già irrespirabile: venticinque anni dopo la sua uscita, Vergini suicide non ha perso nulla del suo fascino evocativo e della sua forza di suggestione.
Come si sono riuniti gli eventi? La nostra raccolta di cimeli delle sorelle Lisbona è iniziata con il diario di Cecilia. Così abbiamo iniziato a conoscere le loro vite. Abbiamo capito la prigionia di essere una ragazza.
Il narratore di “Virgin Suicides”
Ispirato all’omonimo romanzo di Jeffrey Eugenides pubblicato nel 1993, il primo film di Sofia Coppola racconta la vita quotidiana, tanto leggera quanto talvolta addirittura soffocante, di cinque sorelle adolescenti provenienti dai quartieri chic della Detroit degli anni ’70. Cresciuti in una famiglia rigorosamente cattolica, provengono – dall’ozio, dall’isolamento, dalla stanchezza, dal disagio, dalla disperazione, dalla solidarietà? – suicidarsi. Raccontato attraverso i ricordi dei loro giovani vicini, il film appare avvolto in una sorta di velenosa indeterminatezza, che è tanto il segno del tempo trascorso quanto la caratteristica di uno sguardo maschile che fantastica sulla vita delle cinque ragazze adolescenti.
Fin dal suo primo film, Sofia Coppola riesce a soffiare il caldo (del ricordo, dell’infanzia, della spensieratezza, della sensualità) e il freddo (del gesto fatale, della malinconia e dell’oppressione). All’età di 28 anni, il regista divenne, in un film, il grande cineasta di influenza maschile: “ Abbiamo capitodice il narratore nell’introduzione,la prigionia di essere una ragazza. ” Di Maria Antonietta, il suo secondo film, PriscillaDall’ultima, Sofia Coppola non ha mai smesso di filmare l’alienazione delle donne, tra rassegnazione e ribellione, affermandosi nel corso di una filmografia impeccabile e costellata di numerosi successi (Perso nella traduzione, La Preda), come riferimento per un cinema meno femminista che puramente, ostinatamente, semplicemente femminile – un cinema che osa mettere in discussione i rapporti di dominio e, anni prima di #MeToo, decostruire giustamente il famoso “sguardo maschile” di Hollywood. Stai attento, capolavoro.
Vergini suicide
In una tranquilla e puritana cittadina americana degli anni ’70, la tredicenne Cecilia Lisbon tenta il suicidio. Ha quattro sorelle, belle adolescenti. Questo incidente getta una nuova luce sul modo di vivere dell’intera famiglia. La storia, raccontata attraverso la visione dei ragazzi del vicinato, ossessionati da queste misteriose sorelle, descrive cinicamente la vita adolescenziale. A poco a poco, la famiglia si chiude e alle ragazze viene presto vietato di uscire. Man mano che la situazione peggiora, i ragazzi progettano di salvare le ragazze.
Film (97 min – 1999) – Regia Sofia Coppola – Scenario Sofia Coppolabasato sul romanzo di Jeffrey Eugenides – Produzione Zootropio americano
Con Leslie Hayman, Hanna R. Sala, Chelsea Swain, AJ Cook, Kirsten Dunst…
Non raccomandato -10 anni
Vergini suicidetrasmesso venerdì 27 settembre alle 21:05 su France 5 e potrà (ri)guardare per sette giorni su france.tv
Pubblicato il 26 settembre 2024