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Samuel Monnerais: “L’obbligo di allargare il gruppo” – Notizie

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Il post-Giochi Olimpici di Parigi per i ciclisti su pista è iniziato con il Campionato del mondo su pista a Ballerup lo scorso ottobre. Bene le atlete francesi di endurance che si sono aggiudicate una medaglia d’argento nell’americana con Marion Borras e Victoire Berteau ed un bel 4° posto nell’Omnium di quest’ultima. Samuel Monnerais, il loro allenatore, inizia quindi un nuovo ciclo ma non con una pagina bianca, forte del metodo che ha permesso alla squadra francese di salire due volte sul podio del World Team Pursuit Championship. Ma conta anche sul rinforzo della nuova generazione che ha accumulato titoli mondiali e medaglie tra gli Juniores.

DirectVelo: Hai una visione chiara di cosa farai quest’anno con la squadra francese?
Samuel Monnerais: Nei prossimi due anni l’idea è quella di non avere pressione nelle competizioni. Vogliamo continuare a costruire una squadra francese forte. Da diversi anni giochiamo in Elite con una rosa molto ristretta e abbiamo ancora tante ragazze con potenziale emergente dalle giovanili. Oggi sono le Speranze 1, 2 o anche 3. Oggi ci sono una decina di ragazze che sono salite sul podio mondiale nella categoria Junior. C’è sicuramente un po’ di lavoro da fare. Vogliamo fare rapidamente una revisione della squadra di tutte queste ragazze. Vogliamo supportarli al meglio per allargare il gruppo Elite per le competizioni.

Cosa attraversa?
Faremo numerosi corsi dove lavoreremo sia sugli aspetti tecnici che fisici. Valuteremo inoltre il reale potenziale di ogni persona e la supporteremo affinché le sue competenze migliorino. Ci saranno sicuramente delle gare. Si inizierà con l’Europeo (12-16 febbraio). Sicuramente lì avremo una squadra mista, con anziani e giovani. Si realizzerà molto presto, ci alleneremo a fine gennaio. L’obiettivo di questo raduno sarà quello di far emergere le due o tre ragazze che andranno all’Europeo, ma non solo. Abbiamo una visione molto più distante.

“COSE SUPER INTERESSANTI”

Ci sarà un inseguimento a squadre agli Europei?
Dipenderà da cosa accadrà durante questo stage. Ma da quello che ho visto nel campionato francese, molto probabilmente. Ci sono state cose molto interessanti, soprattutto da parte delle ragazze che hanno brillato nella Juniores. Oggi, confermano, corre bene, corre veloce. Vediamo che si stanno spostando verso una fascia alta.

Puntate oggi sul mix intergenerazionale?
Per noi è un obbligo allargare il gruppo. Non possiamo continuare ad operare con quattro o cinque ragazze, vediamo la fragilità di questo sistema, soprattutto perché sono tutte professioniste in viaggio.

Di cui tre nella stessa squadra…
Se dico a Cofidis che ho bisogno delle loro tre figlie (Victoire Berteau, Marion Borras e Valentine Fortin, ndr) per una competizione in cui c’è una corsa su strada davanti, sarà complicato. Allargare il gruppo sarà una cosa positiva per tutti. Per i più grandi sarà un bene perché non dovranno fare tutte le qualificazioni e tutti i grandi Campionati, quindi potranno dedicarsi con un po’ più tranquillità alla loro attività su strada. E metterli in competizione è anche una buona cosa.

“LAVORIAMO IN MODO MOLTO SMART”

Collocherete i percorsi in base alle gare su strada?
Ovviamente, ma ci sono periodi dell’anno in cui non riuscirete mai ad accontentare tutti. Le ragazze che hanno fatto le Olimpiadi non vengono chiamate ai campi ma invitate. Se sono disponibili e vogliono, vengono. Comprendiamo che dopo tutti questi anni in cui hanno dedicato energie e tempo alla pista, devono fare il loro dovere di ciclisti professionisti su strada e che a volte hanno anche bisogno di mettere da parte la pista e vedere altri orizzonti.

Come procede la collaborazione con i gruppi sportivi?
Abbiamo la possibilità di collaborare molto bene con le squadre femminili. Ci sono inevitabilmente dei compromessi da fare. I nostri obiettivi e i loro non sempre coincidono. Possiamo prendere l’esempio del mese di ottobre, dove si svolgono le gare su strada in Cina e il Campionato del Mondo su pista. Se la Cofidis sarà costretta a cercare punti preziosi, è ovvio che non avremo le ragazze al Mondiale, e questo lo capiamo. Lavoriamo in modo molto intelligente con i gruppi sportivi francesi e le cose vanno bene con le squadre francesi ma anche straniere, se prendo l’esempio della Lidl-Trek per Clara Copponi. Per noi ci sono momenti in cui può essere d’intralcio certo ma grazie alla serenità che un contratto da professionista regala a livello socioprofessionale e all’attività su strada di altissimo livello, vediamo ragazze sempre più forti. E questo è ancora un buon punto.

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