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il controverso striscione dei tifosi davanti al PSG-Atlético

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Di Baptiste Desprez al Parco dei Principi

Pubblicato
ieri alle 21:09,

aggiornato Proprio adesso

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Prima dell'incontro tra Paris SG e Atlético de Madrid mercoledì sera in Champions League, lo stand di Auteuil ha lanciato un messaggio politico che farà parlare di sé.

«Palestina libera». Il tifo schierato alle 20:50 allo stand Auteuil e al Collectif Ultras Paris (CUP) ha attirato tutti gli sguardi mercoledì sera prima dell'inizio della partita tra PSG e Atlético de Madrid. Difficile non vederlo. Questo banner era accompagnato da un messaggio: “Guerra sul campo, ma pace nel mondo. »

Il tifo è stato rapidamente ritirato e la CUP, che già aveva posizioni filo-palestinesi, ha reso omaggio alle vittime delle inondazioni in Spagna prima che i giocatori e tutto il pubblico presente al Parco dei Principi iniziassero un minuto di silenzio. che si è concluso con un minuto di applausi.

Tutt'altro che un messaggio di pace

Ma torniamo a questo controverso striscione. Inserisci il messaggio scritto del paese (“Guerra sul campo, ma pace nel mondo”) e tra i disegni presenti sul telone, la discrepanza è enorme. Possiamo vedere una moschea con il suo minareto e lo slogan “Palestina libera”, così come un bambino con una bandiera del Libano in basso a sinistra. A destra del tifo, che copriva l'intero stand di Auteuil, c'è un uomo con il volto nascosto da una kefiah rossa. Tieni inoltre presente che Israele non è più presente sulla mappa.

Il PSG ha bisogno di una spiegazione vera

Come possiamo immaginare un messaggio di pace tra il divario tra testo e disegni? Perché il CUP non ha affiancato le bandiere della Palestina e di Israele, viste le numerose vittime innocenti di questa guerra in Medio Oriente? Tante domande che rimangono e non dovrebbero sorgere. Le normative UEFA vietano qualsiasi messaggio politico negli impianti sportivi. I tifosi parigini hanno commesso un errore. Se i dirigenti del PSG, il cui proprietario è il Qatar, affermano di non essere a conoscenza, come possiamo credergli? La polemica è totale. Molte domande. Spetta alle parti interessate assumersi la responsabilità e spiegarsi.

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