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Mattia Binotto vuole vincere in con l’Audi dal 2030

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Mattia Binotto, ex direttore della Scuderia Ferrari, tornerà in e avrà nelle sue mani il futuro del progetto Audi.

Mattia Binotto ha già fatto il suo ritorno nei paddock della F1. Tuttavia, ha scambiato la maglia rossa con una maglia con i colori della Sauber (Audi nel 2026). Ma allora perché rientrare nella disciplina, soprattutto alla guida di una squadra che langue in fondo alla classifica?

Mi mancavano le corse automobilistiche”, a déclaré Mattia Binotto au Corriere della Sera. “Mi mancava il concetto di squadra. Ma ho accettato di tornare solo perché parto da una tabula rasa completamente vuota. È il fascino della sfida.”

A 54 anni, l’italiano si lancia in una nuova sfida, avendo conosciuto un solo team in F1, la Scuderia Ferrari, dal 1995 al 2022. Con Audi il progetto sembra completamente diverso, sia che si tratti delle risorse disponibili, ma anche delle dimensioni dell’azienda . Mattia Binotto vede però alcune somiglianze.

« Trovo molte similitudini con il team che ho fondato nel 1995. Un’azienda dove tutto doveva essere costruito o ricostruito. All’epoca, oltre a riorganizzare reparti e metodologia, dovevi formare le persone per vincere. Instillare la mentalità del “non siamo qui per partecipare”.

Mattia Binotto ha riconosciuto che solo il progetto Audi era abbastanza ambizioso e attraente da riportarlo in F1. Non dimentichiamo che il suo nome è stato fatto dall’Alpine qualche mese fa.

Avendo voglia di ricominciare, l’unica sfida allettante per me era l’Audi, la più ambiziosa. Non avrebbe avuto senso entrare in una squadra che già funzionava. Qui invece posso costruire, rivivo parte del mio passato e anche per questo è affascinante.

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L’Audi non vuole fare numero in F1

A capo del progetto Audi F1 Team, Mattia Binotto traccia la rotta per il futuro team. Quest’ultimo vuole”restare a lungo” in Formula 1 per “creare una squadra vincente e diventare un riferimento tecnico.

La posta in gioco è alta per l’azienda dei quattro anelli, la competizione sarà dura in un gruppo dove il minimo punto raccolto in gara può valere milioni a fine stagione.

“Dobbiamo lavorare sull’azienda stessa, sulla sua dimensione, sulla sua cultura. Se ci confrontiamo con i nostri avversari abbiamo circa 400 persone in meno, dobbiamo aggiungerne altre per poter competere allo stesso livello. La nostra scelta è quella di investire sui giovani”.

In tutto ciò che ha intrapreso nel motorsport Audi ha sempre avuto successo, la 24 Ore di Le Mans, il Rally… Ci aspettiamo quindi di vedere Audi vincere in F1, sì, ma quando?

“Alcune squadre hanno impiegato anni per raggiungere la vetta. Todt arriva a Maranello nel 1993 e il primo titolo costruttori viene vinto nel 1999. Stessa cosa per la Mercedes. Ci vogliono dai cinque ai sette anni, speriamo di lottare nel 2030”, a conclu Mattia Binotto.

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