Una confusione che fa rabbrividire
Quindi questo è ovviamente un esempio tra tanti, ma di questo si parla molto in questi giorni. Se ti affidi a Google Maps per visitare il tempio Kollur Mookambika, rischi di finire… a Nandalike, un remoto villaggio a 100 chilometri di distanza. Tutto questo perché l’app confonde il grande tempio di Kollur con un piccolo santuario omonimo a Nandalike. Risultato? Orde di turisti perduti, gente del posto esasperata e ancora nessuna correzione in vista.
Turisti disorientati, gente del posto esasperata
Per diversi mesi, centinaia di veicoli
affollano questo villaggio, secondo i residenti. Immaginate la loro vita quotidiana stravolta dai visitatori che arrivano, pensando di essere arrivati al famoso tempio. Non è per non aver segnalato il problema a Google, ma non cambia nulla. I viaggiatori devono destreggiarsi tra l’app e la segnaletica per evitare di perdersi ulteriormente, soprattutto quando si guida di notte. Una vera seccatura.
Questo tipo di errore non è nuovo. Nel dicembre 2024, un automobilista è finito in un fiume perché Google Maps lo ha guidato su un ponte incompiuto. L’anno scorso decine di automobilisti sono stati mandati nel deserto invece che in una strada principale. Questi incidenti ci ricordano una cosa: anche con la migliore app bisogna mantenere un po’ di buon senso. Ma sono sicuro che anche a casa hai esempi di percorsi scadenti offerti da Google Maps.
Come evitare di finire a Nandalike?
Prima di partire, una rapida occhiata all’indirizzo esatto su internet, non costa nulla. E se usi Google Maps, controlla il percorso prima di metterti in viaggio. Anche aggiungere dettagli come il villaggio o la regione nella ricerca può essere d’aiuto. E soprattutto, se siete all’estero, pensate alle mappe offline, e anche a quelle cartacee. È sempre pratico, soprattutto nelle zone dove la rete scarseggia.
E le alternative?
Alcuni consigliano Waze per un po’ più di precisione, ma senza una modalità offline non è l’ideale per le aree remote. Per quanto riguarda Apple Maps, diciamo solo che al di fuori degli Stati Uniti è ancora piuttosto nella media. Google Maps rimane essenziale, ma chiaramente non infallibile. Quindi, la prossima volta che parti per un viaggio, fai attenzione. Perché un’app che ti porta in un villaggio perduto invece che in un tempio famoso è bella una volta, ma non due volte.