La Toyota non ha piani per i motori F1 per il futuro

La Toyota non ha piani per i motori F1 per il futuro
La Toyota non ha piani per i motori F1 per il futuro
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Formalizzando un’importante partnership tecnica con Haas in Formula 1 al Fuji, la Toyota si è impegnata venerdì a chiudere le porte che avrebbero portato ad un nuovo impegno nella disciplina. Non si tratta di lasciare infondere la parola “ritorno”, cosa su cui il grande capo Akio Toyoda è stato molto chiaro fin dall’inizio.

Assente dopo l’improvvisa partenza dal campionato alla fine del 2009, il costruttore giapponese assicura che l’accordo con la Haas non apre alcuna prospettiva e che non ci sono progetti in cantiere. Neppure quello di un motore turbo ibrido sotto l’egida dei futuri regolamenti che la F1 sta preparando per l’era 2026.

“Al momento non intendiamo impegnarci nella fornitura di un propulsore”chiarisce Masaya Kaji, direttore generale dell’ingegneria sportiva della Toyota Gazoo Racing. Chiesto da Motorsport.com sul futuro interesse che potrebbe suscitare la collaborazione con Haas decide ancora: “Non abbiamo intenzione di avere un team in F1. Attualmente abbiamo la scelta migliore e l’opzione migliore nel collaborare con Haas.”

Toyota vede la partnership con il team americano come un’opportunità per migliorare le competenze del proprio personale e anche per apportare ulteriore competenza tecnologica a beneficio delle sue vetture di produzione. L’approccio è identico a quello adottato da tempo con successo attraverso l’impegno del marchio a favore dell’endurance, e che ritroviamo nel suo desiderio di sviluppare un prototipo a idrogeno per la 24 Ore di Le Mans.

“Come sapete, le monoposto di F1 sono dotate di molte delle tecnologie più avanzate al mondo”ricorda Takahashi Tomoya, presidente della Toyota Gazoo Racing. “L’aerodinamica, ad esempio, è estremamente importante per i veicoli elettrici. Credo che arriverà il giorno in cui potremo riportare questa tecnologia nelle auto di produzione, e credo che le persone che hanno esperienza di questo alto livello di tecnologia saranno in grado di creare la prossima vettura di serie.”

Questa visione è assunta da Akio Toyoda, l’uomo che staccò la spina al programma F1 15 anni fa, senza troppi rimpianti, ma si ritiene capace di adattarsi alle nuove esigenze del marchio che dirige.

“All’epoca la Toyota era più interessata a far crescere l’azienda piuttosto che a costruire automobili migliori”supplica. “Come presidente, decisi allora che gli obiettivi dell’azienda fossero le vendite e i profitti, e che questo tipo di attività [la F1] non gli andava proprio bene. Oggi stiamo diventando un’azienda che costruisce auto migliori, basate sugli sport motoristici. Per fare questo abbiamo bisogno di persone che sappiano assumersi la responsabilità”.

Commenti raccolti da Kazuki Matsumoto

VIDEO – Toyota sceglie l’idrogeno nell’Endurance per il 2026

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