C’era una volta…
Andando a lavorare in studio, la mia vecchia signora, che in quel momento non c’era, mi ha lasciato in studio. La scatola delle sorprese.
Lo studio: nella mia memoria, una scatola nera, dove tutti i personaggi vivevano sotto grandi luci accecanti.
Di lato vedo Fanfreluche.
Uno shock!
Non è in bianco e nero come in TV, ma a colori!
Agile, aggraziata, balla ed esegue esercizi alla sbarra.
Interamente devoto alla sua arte.
Il suo vestito abbagliante, il suo viso luminoso, i suoi occhi azzurri trasparenti come acquamarina.
Questa prima immagine di Kim rimarrà per sempre impressa nella mia memoria.
Sono affascinato, Fanfreluche esiste davvero!
Però vedo mia madre in televisione… Ma Fanfreluche!
Quindi, fai da te con Madeleine Arbor
Dolce e attenta, ci spiega come decoreremo le uova di Pasqua.
Stai parlando di te, ho preparato le uova di Pasqua con un firmatario del Rifiuto totale. Non puoi inventarlo!
Ho trovato Kim
Ha imparato a pronunciare il suo cognome, ha ascoltato tutte le leggende sulle sue origini russe, sulla sua famiglia…
Fino a quando non racconta la sua vita reale.
Ho recitato al suo fianco in una commedia di Garcia Lorca, La casa di Bernarda Albadiretto da André Brassard.
Durante le prove non ho potuto fare a meno di osservarlo, ascoltando i suoi pensieri e le sue domande sul lavoro.
Kim il Russo avrebbe interpretato un personaggio leggendario del dramma spagnolo. È stata una lezione.
La gentilezza incarnata
“Ah… Danièle”, con gli occhi azzurri, il sorriso tenero, mi ha riconosciuto nonostante il tempo che fosse passato.
Ti apriva sempre le braccia, la sua voce dolce diventava quasi impercettibile a causa della paralisi delle corde vocali.
Gli ho detto quanto lo amavo…
Perché in sua presenza tornavo sempre a essere quella bambina stupita.
I frammenti del mosaico della nostra gioventù si stanno sgretolando…
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