L’attore francese Gérard Depardieu, contro il quale è richiesto un processo per stupro, sfiderà giovedì davanti alla Corte d’appello di Parigi elementi dell’indagine contro di lui, ha appreso mercoledì l’AFP da fonti vicine al caso.
È accusato di stupro e violenza sessuale nell’agosto 2018 contro l’attrice Charlotte Arnould. Lui allora aveva 69 anni, lei 19. Gérard Depardieu lo nega vigorosamente. Nel marzo 2022 la corte d’appello ha confermato la sua accusa, di cui ha chiesto l’annullamento. Questa volta la sua difesa ha presentato due ricorsi, che saranno esaminati giovedì pomeriggio.
Ero abituato a consegnare le mutandine
La prima chiede la nullità della testimonianza di una comparsa, raccolta dal sito investigativo “Mediapart” poi via e-mail dagli inquirenti, della donna residente all’estero, secondo una delle fonti più vicine al dossier.
Nel dicembre 2014, durante una scena delle riprese di “La grande casa”, diretto da Jean-Emmanuel Godart, “senza preavviso, Gérard Depardieu mi ha messo la mano sotto il vestito”, ha raccontato a “Mediapart”. “Ha provato a tirarmi da parte le mutandine e a toccarmi. Se non lo avessi fermato, ci sarebbe riuscito”, ha assicurato.
Interrogato dall’AFP, l’avvocato di Charlotte Arnould ha sottolineato la somiglianza di questa scena con la testimonianza del suo cliente. “Il suo modus operandi è quello di tenersi le mani nei pantaloni”, facilitando lo “stupro a sorpresa”, ha accusato Me Carine Durrieu-Diebolt.
L’avvocato dell’attore, Jérémie Assous, ha rifiutato di rispondere all’AFP.
Viaggio in Corea del Nord
La seconda richiesta riguarda i rush del programma “Complément d’investigation”, trasmesso a fine 2023 sul canale pubblico France 2, oggetto di una vivace polemica che ha fatto precipitare l’attore.
Gérard Depardieu, durante un viaggio in Corea del Nord nel 2018, ha fatto numerose osservazioni misogine e ne ha fatte altre di natura sessuale quando nell’immagine è apparsa una bambina a cavallo. “Se mai galoppa, lei si diverte”, dice in particolare.
Un’organizzazione fraudolenta, secondo la sua difesa, che ha portato il caso alla giustizia civile, cosa che la produzione contesta.
Gérard Depardieu ha inoltre ordinato al magistrato incaricato di indagare sugli stupri di Charlotte Arnould di sequestrare questi documenti per decidere, tra l’altro, sull’autenticità del montaggio.
Il giudice ha rifiutato alla fine di luglio, secondo un’altra fonte vicina al caso. Se avesse chiesto a France TV e alla società di produzione Hikari di comunicare i rush, ha spiegato che non poteva obbligarli a farlo, perché lei è responsabile solo di indagare sulle accuse di stupro. Depardieu ha presentato ricorso.
Denunce e accuse si sono moltiplicate negli ultimi sei anni contro il mostro sacro del cinema francese, dal temperamento chiacchierone e oltraggioso, amante degli sfoghi grintosi e misogini.
L’attore dovrebbe comparire a fine marzo per violenza sessuale nel settembre 2021 durante le riprese di “Green Shutters”, accuse che contesta anche lui.
(afp)
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