Questa settimana, il marchio italiano svela un nuovo concetto di vendita al dettaglio: vetrine immersive in stile biblioteca che combinano arte, cultura e patrimonio.
Un nuovo concetto di vendita al dettaglio che mette in risalto l’heritage e l’heritage Gucci
Battezzato “Narrazioni infinite” (Storie Infinite, in francese), questo progetto retail mira a dare nuovo slancio alle vetrine Gucci. Presentata in anteprima nelle storiche boutique milanesi (Via Montenapoleone e Galleria Vittorio Emanuele II), la classica esposizione di borse, accessori e abbigliamento del brand viene sostituita da “E caleidoscopio culturaledove Libri, manufatti e tesori convergono nel tempo, dal passato al presente e al futuro”descrive Gucci in un comunicato stampa.
E visivo della narrazione dove ogni pezzo in vendita siede con orgoglio in una libreria in legno laccato blu abbinata a un tappeto della stessa tonalità. Libri e piccoli oggetti legati alla tradizione e alle ispirazioni del marchio adornano gli scaffali, mentre una serie di specchi installati sullo sfondo danno ai potenziali acquirenti un’impressione di infinito.
Le esposizioni statiche diventano una narrazione dinamica dove anche l’arte è sotto i riflettori. La casa infatti l’ha chiesto all’artista italiano Luca Pignatelli, noto per il suo lavoro che mescola immaginario classico e contemporaneo, per progettare opere in edizione limitata per apportare un tocco artistico al progetto. 80 pezzi l’utilizzo delle tecniche del collage e dello sugar-lift sono stati così diffusi nelle biblioteche espositive.
Un marchio innovativo che verrà implementato in 500 negozi monomarca entro febbraioin particolare nei principali negozi di rue Saint Honoré a Parigi e New Bond Street a Londra.
Una nuova strategia di vendita al dettaglio prevista come a spero di rilanciare la crescita di Gucci nel corso dell’anno 2025. Nel trimestre dell’anno 2024, la casa italiana, che ha recentemente assunto Stefano Cantino come direttore generale, ha registrato un forte rallentamento delle vendite: -25%, a 1,6 miliardi di euro. Il gruppo Kering, dal canto suo, è sceso del -16%, a quasi 3,8 milioni di euro di fatturato nello stesso periodo.
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