Par
Filippo Gestin
Pubblicato il
13 gennaio 2025 alle 6:20
Dal secondo anno sono nove gli studenti della laureanda e del primo anno di Storia dell’Arte del liceo Savina di Treguier seguire un modulo su professione di curatore di mostretre ore settimanali nell’ultimo anno.
Karl Robial, professore di storia delle arti e delle arti applicate, ha avuto l’opportunità di farli lavorare in una situazione concreta sulle grandi tele colorate di Michel Le Peuc’h, ospitate fino all’8 gennaio 2025 nella sala espositiva del liceo.
A 69 anni, il professore, che ha sempre dipinto, è un assiduo frequentatore del cinema ma, rivela, “mi sono reso conto che non avevo mai fatto delle vere mostre”.
Guida il visitatore
Il gruppo ha così allestito la mostra dalla A alla Z.
Abbiamo prima fatto un’intervista con lui, per scoprire come dipinge, quali sono le sue fonti di ispirazione.
Ce lavoro preparatorio ha permesso loro di realizzare un foglio di presentazione dell’artista e le etichette, queste etichette che, sotto ogni dipinto, riportano il nome dell’opera, le sue dimensioni, la tecnica utilizzata, le intenzioni del pittore. Insomma, tutto ciò che si può trovare in una mostra degna di questo nome per orientare i visitatori.
Il ruolo dei nostri curatori di mostre in erba era anche quello di “scegliere le opere. Ci abbiamo provato tracciare un percorso comprensibileuna continuità di colori e atmosfere, tra terra e mare.”
Le feste marittime di Paimpol, i riflessi nell’acqua, la geologia guidano il pennello di Michel Le Peuc’h. Dalle foto digitali si comincia. “Sto andando per il selvaggio, non mi trattengo.” Voglio mostrare immagini che non siamo abituati a vedere”, riassume i Paimpolais, felici di questa collaborazione.
Un vantaggio negli studi
Per Aziliz Monfort, Ninon Corre, Candice Terrier, Julie Denouel Coatleven, Lilou Liberge, Catalina Cozma, Pauline Gillet, Elliot André e Esther Cylla, l’esperienza è anche un vero vantaggio.
La mostra è una base per lavorare. I corsi di Museologia ci forniscono le basi accademiche. Al Baccalaureato e nei progetti, ci viene chiesto molto regolarmente, uno schizzo, di immaginare come lo presenteremmo. Come un artista e come un curatore di mostre…
Un doppio cappello vantaggioso per questi studenti che sono innanzitutto creativi nelle arti visive. Durante il percorso lavorano con un artista che viene sul posto, “noi dobbiamo produrre un’opera su un determinato tema ed esponiamo. »
Se la maggioranza non intende necessariamente diventare curatore di mostre, tutti concordano sull’interesse di “scoprire una nuova professione di cui sentiamo parlare senza conoscerne la realtà. È un po’ una professione invisibile...” Oggi al liceo Savina questo è molto meno vero.
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