Artisti, piante? Affermativa, sostiene Almudena Romero, nata a Madrid nel 1986 e residente a Londra, la cui ricerca continua a dimostrare la propria azione – come dimostra la mostra al Mep fino al 19 gennaio 2025. “Perché considerarli incapaci quando altre società li vedono come entità superiori dotate di poteri e di un’aura mistica? »si chiede giustamente, sottolineando i limiti del pensiero occidentale, che si limita a gerarchizzare i regni della vita.
Arte vivente
“Mettersi in discussione su come le piante stesse creano arte – e non su come forniscono motivi – ci permette di portare il “ottima condivisione“tra natura e cultura”aggiunge lo storico dell’arte Michel Poivert, paragonando le performance di Romero agli esercizi di John Baldessari (1931-2020), che nel 1970 chiese ai suoi studenti come le piante potessero essere utilizzate nell’arte. Già, Preoccupazioni crescenti (2017-2020) hanno collegato il commercio di specie tropicali alle spinose questioni della migrazione e del colonialismo. Archivi tatuati con foglie senza inchiostro né prodotti chimici, grazie alla sola azione del sole e del pensiero critico.
Almudena Romero ©Nicolas Jenot
Il progetto di una vita
Con Il cambiamento del pigmento (2020-2024), Romero lo fa ancora: il time-lapse di un giovane germoglio (serie di foto che ne mostrano la crescita in time-lapse) o il ritratto di sua madre esposto su un pannello di crescione che parla di produzione e riproduzione in un momento di cambiamento climatico.
Il Museo d’Arte Vegetaleprogetto itinerante che intende realizzare per tutta la vita, raggiunge un nuovo traguardo: la pianta, trasformata da oggetto a soggetto, si trasforma in un alter ego. UN “prospettiva controintuitiva ma essenziale”che si schiera “la gamma di complesse esperienze visive, uditive e olfattive che i fiori selvatici forniscono agli impollinatori”. Nascono così queste lastre di cellulosa iridescente, materiali per pensare ad una “intelligenza in miniatura”, che verificano l’ipotesi di un’“arte di cui l’uomo non è il destinatario”.
1986 Nascita di Almudena Romero a Madrid.
2012 Master in Fotografia presso la University of the Arts di Londra.
2020 Nominato per il Prix Pictet. Vincitore della Residenza BMW Art Makers.
2021 “The Pigment Change”, mostra personale ai Rencontres d’Arles.
2023 Collabora con il Laboratorio di Interazioni Pianta/Microbo/Ambiente presso il centro INRAE Occitanie-Tolosa.
2024 “Fotografie viventi”, residenza e workshop al museo Albert Kahn di Boulogne-Billancourt.
2025 Coltivare una fotografiafotografia di tre ettari “coltivati” in un campo di grano vicino a Tolosa.
Almudena Romero, “Il Museo dell’Arte Vegetale”
MEP – Casa Europea della Fotografia, 5-7 rue de Fourcy, 75004 Parigi
dal 16 ottobre al 19 gennaio
Il Museo dell’Arte Vegetale presentato da Michel Poivert. Palazzo di Tokio. Giugno 2023
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