“Non mi è mai importato veramente cosa la gente pensasse di me. Perché vuoi che assomigli a tutti gli altri? » aveva esclamato a Paris Match nel 2005. Al braccio del suo compagno, lo stilista Lloyd Klein, la silhouette felina è riapparsa a Parigi lo scorso ottobre durante la settimana della moda. Piuttosto discreta, Jocelyne Wildenstein ha optato per un ritorno spettacolare, aprendo la strada anche se si è detta rovinata.
Su Instagram è apparsa fuori dai migliori ristoranti e palazzi, in pelliccia e leggings di pelle nera, appollaiata su tacchi a spillo che, a 84 anni, la facevano traballare. Jocelyne Wildenstein non era mai sembrata così innamorata di quest’uomo, e l’episodio durante il quale lo aveva aggredito con le forbici sembrava lontano.
A 30 anni, non potendo sopportare queste occhiaie, ha iniziato a farsi “risucchiare dall’interno” la parte inferiore degli occhi.
Nata Périsset nell’agosto del 1940 a Losanna, era figlia unica di un venditore di articoli sportivi ed ex modella, impiegata di uno studio legale specializzato in divorzi. Da adolescente era bella come Botticelli, gambe infinite, criniera biondo fragola, zigomi alti, occhi verdi a mandorla. Vive a Parigi, pilota aerei, pratica acrobazia e sci nautico. Gli uomini soccombono: prima un produttore cinematografico svizzero, poi il regista italiano Sergio Gobbi. Ma Jocelyne, che sogna solo l’Africa, lì incontrerà il suo destino.
Kenya, 1977, l’uomo d’affari Adnan Khashoggi gli presenta Alec Wildenstein, erede della più grande dinastia di mercanti d’arte e proprietario di una fattoria di 26.000 ettari confinante con la sua. In questa cornice degna di “La mia Africa”, invita Jocelyne a cacciare il leone all’alba. Una tiratrice esperta, colpì due volte la bestia, di cui divorarono il cuore, le piaceva dire. Lo stesso giorno si scambiarono il primo bacio davanti alle cime innevate del Monte Kenya. Un anno dopo, matrimonio a Las Vegas. Da questa unione nacquero due figli, Diane, nell’agosto 1979, e Alec junior, nel luglio 1980. Tra Parigi, New York e Nairobi, la signora Wildenstein viaggiò a bordo di un Gulfstream IV, con la sua scimmia e i suoi otto cani al guinzaglio Chanel. Alec non vede mai male la sua spesa di 35.000 dollari per un vestito.
Senza dieta né esercizio fisico, è orgogliosa di non aver preso un solo grammo da quando aveva 18 anni e si mantiene solo con un guanto di crine. Tuttavia, a 30 anni, non potendo sopportare le occhiaie che le scurivano gli occhi e vedendo le sue labbra avvizzire, iniziò a farsi “succhiare dall’interno” la parte inferiore degli occhi e ad iniettarle del silicone per rendere la bocca più piena. A 40 anni gli furono ritoccate le palpebre; a 45 anni, i contorni del viso. Si sta arrampicando. Per assomigliare alle pantere addomesticate della sua fattoria africana, si è fatta tatuare l’interno dell’occhio con inchiostro.
Il resto dopo questo annuncio
Suo marito chiede il divorzio. Non riesce più a vedere nel dipinto colei soprannominata “la sposa di Wildenstein”, per non dire Frankenstein…
Alla fine degli anni ’90, il suo viso deforme finì sulle prime pagine dei tabloid di tutto il mondo durante un divorzio tanto amaro quanto redditizio. A forza di ritocchi al collagene e colpi di bisturi, strema un marito che non riesce più a vedere nella pittura colei che tutta New York soprannomina “la sposa di Wildenstein”, per non dire Frankenstein… La realtà è Il motivo è che lei ha 52 anni e Alec preferisce una donna russa di 19 anni, con la quale lo sorprende a casa loro. Al termine di un’epica battaglia legale, vince la legittima moglie: le viene concesso un risarcimento di 2,5 miliardi di dollari, oltre a una pensione di 100 milioni all’anno. Perde invece i suoi figli, che difficilmente vedrà più.
Dopo essersi consolata per un po’ tra le braccia del suo avvocato, Jocelyne incontra Lloyd Klein nel 2003. Per completare la loro relazione, diciassette anni dopo, lui le regalerà, in ginocchio a terra, un diamante da 32 carati, nella casa di Gianni Versace a Miami. Li abbiamo visti meno in seguito, fino all’episodio di Parigi. In una delle sue rare interviste, concesse al “Sunday Times”, nell’estate del 2023, Jocelyne Wildenstein affermò che la famiglia del suo ex marito, morto nel 2008, non le pagava soldi dal 2015. Per coprire i suoi debiti , i tre appartamenti che possedeva alla Trump Tower erano stati sequestrati e, senza dubbio per ricostruire le sue finanze, aveva accettato di rompere il silenzio sulla sua vita in un documentario. La donna gatto è morta nel sonno a Parigi, dove è tornata per cercare un po’ di… luce.
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