l’essenziale
Dopo un’infanzia e un’adolescenza scandite dalla musica, Virginie Benazeth si trasferisce a Parigi dove frequenta la scena rock prima di stabilirsi a Tolosa. Lì creò il Blob che in dieci anni organizzò più di duecentotrenta concerti.
“Quando ero piccola, nella mia stanza nell’Aveyron, sognavo di incontrare gli artisti che ascoltavo. La musica era momenti di disconnessione, ricorda Virginie Benazeth E finalmente, con i Blob, i miei sogni si sono avverati.” Le Blob, questa struttura creata nel 2014 dall’Aveyronnaise, che organizza concerti da dieci anni, a Tolosa.
Nato nel 1974 a Rodez, il bambino ha frequentato la scuola a Saint-Éloi prima di unirsi a quella di Balsac nel 1982, quando la famiglia si è trasferita a Capdenaguet. Si iscrive al collegio Kervallon di Marcillac poi al liceo Sainte-Procule di Rodez. “Solo un anno”, ammette. “Stavo più con i clown che con gli operai”.
Questo è anche il momento in cui l’adolescente comincia ad uscire. “Mio padre mi portava nei club di Plangeirou. Era l’unico posto a Rodez che ospitava la scena rock.” Una “vita ricca”, ammette. “Ma mi sentivo davvero disconnesso, ero molto rock, in opposizione all’ambiente ruteno piuttosto conservatore”. E tutto cambiò quando, nell’agosto del 1991, suo padre morì in seguito alla rottura di un aneurisma, l’anno in cui compì diciassette anni. “Mia madre [Vincenta] non aveva la patente. Con mio fratello e mia sorella ci siamo ritrovati un po’ isolati nella nostra casa di Capdenaguet.”
Per quanto riguarda gli studi, anche se “la scuola non mi interessava”, dice, è comunque entrata al liceo Jeanne-d’Arc dove ha conseguito la maturità commerciale G3. Un percorso che prosegue nei BTS al liceo Monteil. “L’ho mancato per un punto. Mi hanno detto: ‘Lo rifarai?’
“A Parigi ho vissuto dal vivo i miei sogni da adolescente”
È giunto il momento per la giovane donna di lasciare l’Aveyron e di farsi valere con le proprie gambe. “Rodez era triste per me. E tutto mi ricordava mio padre. Sono dovuta fuggire”, spiega Virginie Benazeth che “va a Parigi grazie agli abitanti dell’Aveyron della capitale”.
“Ho trovato lavoro come segretaria commerciale, Porte Maillot, poi in una società di contabilità che gestiva gli affari dei residenti dell’Aveyron a Parigi.” E questa è la rivelazione. O meglio, una conferma per la giovane che ha scoperto la scena rock della capitale e ha assistito a numerosi concerti. Lei il cui cuore batte da sempre al ritmo di questa musica, ma anche del punk e di altra musica alternativa. “Una notte punk, il giorno dopo mod”, sorride.
Dieci anni di Blob e progetti futuri
Il 2006 segna il ritorno di Virginie Benazeth al Sud, a Tolosa, dopo dodici anni trascorsi a Parigi. E allora eccola qui, a vivere nella città rosa, con la figlia Charlotte, nata pochi mesi prima. “All’inizio non mi orientavo più, ero nel panico”, ammette. Quello che mi mancava era che non potessimo ballare.” Ma dopo un po’, la giovane trentenne si è affrettata a conoscere la gente. “Mi sono dedicata al mio piccolo mentre creavo una rete a Tolosa “E vuole mescolarsi ancora.”Ma non c’era il DJ set [un DJ qui mixe après les concerts]. Quindi ne abbiamo creato uno. All’inizio al Ravelin, un bar di Saint-Cyprien, nel 2014.” Ed è proprio quello stesso anno, con l’aiuto del suo amico Mathias, che crea il Blob, che scandirà le notti di Tolosa per dieci anni.
Dieci anni intensi dove, da sola ma con il supporto di amici e collaboratori, ha organizzato più di duecentotrenta concerti. “È stato un lavoro enorme portare gruppi abituati a locali da 300-400 persone come La Cigale, a Parigi, in piccoli locali a Tolosa, con l’ingresso che costava cinque o sei euro.”
Si è così voltata pagina, il 16 novembre, per l’Aveyronnaise, attualmente coach di sviluppo personale e professionale per la missione locale, che oggi si dedica alla sua attività di fotografa e ai suoi corsi all’Actor Studio di Tolosa.
“Oggi voglio mettere le mie energie altrove”
“A cinquant’anni conservo ciò che è importante per me, ciò che voglio sviluppare. Non ho rimpianti nell’aver fermato il Blob. Mi ha permesso di stringere le mani giuste e di avere contatti. Oggi, voglio per mettere la mia energia altrove.’ Ma il giovane cinquantenne non ha abbandonato del tutto il mondo della musica. “Continuo a fare dj set e a condurre una trasmissione radiofonica su Canal Sud*.” Sempre con questa voglia di “trasmettere felicità”. Attraverso le sue foto che dovrebbe esporre nel 2025. Oppure sul palco. “Sogno di essere sul set di un film o di recitare in un teatro”, ammette. “Inizierò i casting quest’anno.”
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