Rosita Missoni, che con il marito Ottavio fondò l’omonima casa di moda milanese famosa per la maglieria a righe multicolori, è morta giovedì all’età di 93 anni, lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
«Stiamo perdendo una figura straordinaria, un’icona di stile e creatività che ha saputo portare l’eccellenza lombarda e il valore dell’artigianato italiano nel mondo», ha reagito l’assessore alla Cultura Francesca Caruso a proposito della frizzante matriarca di casa Missoni, riconoscibile da i suoi occhiali sottili e i corti capelli bianchi.
Figlia di sciallisti del nord Italia, Rosita Jelmini, classe 1931, aveva solo 16 anni quando incontrò per la prima volta a Londra il percorso di Ottavio Missoni, di 10 anni più grande di lei e che gareggiò nei 400 metri ad ostacoli alle Olimpiadi.
Con un amico, “Taï”, come lo chiamano i suoi cari, ha già un piccolo successo al suo attivo: “confezionare abiti sportivi in maglia”, da una “lana del colore nazionale dell’Italia, un azzurro vivace”, con cui hanno realizzato “abiti con cerniere”, ha detto Rosita nel 2016 in un’intervista all’AFP.
L’innovazione, che permette di indossare i pantaloni senza dover togliere le scarpe da ginnastica, attirò diverse federazioni italiane, tra cui quella di atletica leggera, che la adottò per le Olimpiadi di Londra del 1948.
Rosita e Ottavio si sposano nel 1953 e sviluppano la loro attività. Le loro maglie d’avanguardia sono elogiate da influenti redattori di moda, come Diana Vreeland di US Vogue. Missoni gioca con i colori, le linee, gli zigzag, le fantasie floreali.
Ciò che è “così speciale in Missoni” è che è uno stile “immediatamente riconoscibile” e “senza tempo”. Tutti i loro abiti “sono tanto vintage quanto contemporanei”, secondo l’esperto di moda Gianluca Longo intervistato dall’AFP.
L’inseparabile coppia trova ispirazione “nell’arte contemporanea: da Sonia Delaunay, di cui Rosita apprezza l’uso dei colori, al futurista italiano Gino Severini”, spiegava all’epoca all’AFP di Londra Celia Joicey, direttrice del Museo della moda e del tessile. di una mostra su Missoni nel 2016, a tre anni dalla morte di Ottavio.
Nel 1997 Rosita cede le redini della casa alla figlia Angela, e si dedica alla linea di arredamento, Missoni Home, attingendo da archivi o collezioni per creare divani, sedie o tessuti per interni.
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