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Soprano torna alle radici del rap con il suo “Emancipation”

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Il cantante 45enne ha appena pubblicato il suo nono album in studio. Sei mesi dopo “Freedom”, Soprano presenta “Emancipation” come seconda parte di una trilogia. Il marsigliese di origini comoriane, che pullula di progetti, aveva promesso un ritorno al rap. E mantiene la parola data con quest’opera di 10 tracce.

Fin dal primo singolo “Tour du monde”, si sente chiaramente che il marsigliese resta fedele al suo spirito umanista e unificante. Questa hit ha tutte le caratteristiche di un inno pensato per far ballare gli stadi. Il ritmo è energico, il testo benevolo, come se il cantante volesse riaccendere la fiamma dello spirito dei Mondiali di calcio del 1998, dove si credeva in una comunione “bianco e nero”.

Un pezzo fatto per i concerti

Eppure questo titolo inaugurale contrasta con il resto dell’album.

perché quest’opera, presentata come la seconda parte di una trilogia, segna un ritorno alle fonti rap di Soprano. Va detto che l’album precedente, Freedom, uscito la scorsa estate, non ha incontrato il pubblico: 41.000 vendite, ben lontano dai punteggi dei suoi predecessori.

Così il cantante 45enne di origini comoriane è tornato in studio. Lo aveva annunciato anche sui suoi social: “vuoi il rap, metà dell’album è quello”.

Il soprano (Saïd M’Roumbaba all’anagrafe) lo dimostra in particolare con i duetti registrati con Limsa d’Aulnay (“Si tu sais”), i suoi compagni del gruppo PSY 4 della rima Alonzo (“We are the champ”) e Vincenzo (“Ghostrider”), o ancora i titoli con PLK (“Faux paradis”) e Red K e Achim (“Balles Sarto”).

Colui che canta la sua “Gamberge d’Ancien” dimostra di non aver perso nulla del suo ritmo e delle sue qualità di scrittura. Soprano sa rappare, ha il ritmo senza sminuire le donne né cedere all’immaginario del gangsta rap, anche quando parla della mancanza di prospettive per i bambini di Marsiglia e del traffico di droga come orizzonte.

Soprano potrebbe voler rimanere positivo nonostante tutto. Non può che deplorare le disgrazie che attualmente travolgono il mondo, così come l’aumento del razzismo. In “Bulles on Measure”, parla di campi di cotone e di canzoni naziste, denuncia l’abate Pierre e Depardieu. Ma conclude questo album con un messaggio di speranza e resilienza: “Qualunque cosa accada, andrà bene”, un riferimento a suo padre, molto religioso, morto nel 2020 di Covid alle Comore e che gli ha trasmesso questo atteggiamento di resilienza .

Soprano pullula di progetti. Ha già annunciato ai suoi fan tutti i suoi piani per gli anni a venire: prevede di pubblicare due album all’anno, organizzare tre grandi tour, riformare il PSY 4 de la Rime, progettare un grande concerto al Champ-de-Mars per il suo cinquantesimo compleanno prima di andare in pensione nel 2030.

Il personaggio preferito dai 7-14 anni condurrà la serata del 31 dicembre su TF1 del Castello di Chantilly.

E tornerà in tournée il prossimo marzo: le 4 date di dicembre 2025 all’Accor Arena di Parigi sono già esaurite, con circa 100.000 biglietti esauriti in 24 ore!

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