Il più prezioso dei beni è il primo film d’animazione del regista Michel Hazanavicius. È stato proiettato in concorso all’ultimo Festival di Cannes. L’autore di L’Artista EOSS117 si lascia per un po’ alle spalle la comicità e la leggerezza e racconta, attraverso il romanzo di Jean-Claude Grumberg, uno dei periodi peggiori dell’umanità.
Un film impressionante e significativo che lascia entrare luce e speranza in un mondo migliore, sugli schermi mercoledì 20 novembre 2024.
“C’era una volta…”come in tutte le fiabe, ecco come avviene il Il più prezioso dei beni. Portato dalla bellissima voce di Jean-Louis Trintignant, il narratore spiega che nessuno può credere Pollicetto, perché nessun genitore abbandona i propri figli quando non c’è più cibo da mangiare. “Ma allora perché abbandoniamo i nostri figli? A volte, proprio perché li amiamo, tutto qui“, dice il film.
In questo racconto pubblicato nel 2019, a “povero taglialegna” senza figli accoglie un bambino gettato da un treno di deportati che attraversava la campagna polacca. Il bambino in questione designato come a “senza cuore”perché deriva da “la razza maledetta” (termine usato dai nazisti per descrivere gli ebrei), verrà comunque salvato grazie alla generosità di questa donna, di suo marito e di un soldato dalla “bocca rotta”. Come in tutte le fiabe, ci sono i cattivi e i buoni, i tradimenti e la devozione, il dramma e la speranza.
Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, della deportazione e dell’orrore, il racconto di Michel Hazanavicius prende le distanze dalla Storia e si concentra sulla solidarietà, l’aiuto reciproco e la resistenza di questa famiglia di Giusti. Non c’è alcuna morale da trarre da questa favola, solo l’augurio di non lasciare cadere nell’oblio uno dei peggiori orrori dell’umanità.
Appassionato di disegno dall’età di 10 anni anni fa, lo stesso Michel Hazanavicius ne abbozzò i personaggi e i paesaggi. Il suo racconto grafico attraversa le stagioni e gli ambienti e si ispira alla pittura di Gustave Courbet o agli schizzi giapponesi. Al culmine dell’orrore, rileviamo persino un riferimento a Cri, il famoso dipinto di Edvard Munch. Il filo, piuttosto spesso all’inizio, si affina man mano che la storia procede. L’animazione è raffinata e lascia spazio a illustrazioni sobrie, soprattutto per rappresentare i campi di concentramento.
Per dare vita ai personaggi, il regista ha fatto appello alle grandi voci del teatro. Quella di Jean-Louis Trintignant innanzitutto, in qualità di narratore. L’attore, morto nel 2022, interpreta qui il suo ultimo ruolo al cinema. Mentre era molto malato, accettò di registrare il suo punteggio. “Questa storia ha risvegliato in lui momenti della sua infanzia e della sua vita. La registrazione è stata una fase molto commovente del film”. confida Michel Hazanavicius. Dominique Blanc, Grégory Gadebois e Denis Podalydès completano il cast e danno ancora più spessore al soggetto. Se i dialoghi sono rari, la musica di Alexandre Desplat occupa molto spazio nella narrazione e sostiene, a volte inutilmente, la drammaturgia. Ma Il più prezioso dei beni resta un film importante e bellissimo.
Genere : Animazione/Dramma storico
Direttori: Michel Hazanavicius
Attori (voci): Jean-Louis Trintignant, Dominique Blanc, Denis Podalydès, Grégory Gadebois
Paga: Francia/Belgio
Durata: 1h21
Sortita: 20 novembre 2024
Distributore: Studio Canal
Sinossi: C’erano una volta, in un grande bosco, un povero taglialegna e un povero taglialegna. Il freddo, la fame, la povertà e la guerra ovunque intorno a loro rendevano le loro vite molto difficili. Un giorno, il povero taglialegna accoglie un bambino. Un bambino gettato da uno dei tanti treni che attraversano costantemente la loro foresta. Questo piccolo oggetto sconvolgerà la vita di questa donna, di suo marito e di tutti coloro che incontreranno il suo cammino, compreso l’uomo che ha gettato il bambino dal treno. La loro storia rivelerà il peggio così come il meglio dei cuori degli uomini.
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