Infallibilmente “Drouant” fa rima con bellissimi romanzi e una bellissima storia… di un ristorante. Prima i libri, una serie di premi letterari, il Renaudot e il Goncourt.
Nel suo ristorante di rue Gaillon, Charles Drouant ha un’idea geniale invitando i 10 giurati dell’Académie Goncourt a pranzo una volta al mese, il martedì, intimi e coccolati in un salottino al piano superiore. E dal 1920, durante l’annuale cerimonia di premiazione, i giornalisti affluiscono a Drouantprima la stampa, poi le radio e le televisioni di tutto il mondo.
E l’ultimo è Kamel Daoud per il suo libro “Houris”. Nella storia dell’Accademia sono stati assegnati 122 premi Goncourt. Ogni novembre ritorna, un po’ come il Beaujolais Nouveau. E Beaujolais, ce n’è qualcuno nel menu di Drouant, un menu eccezionale, tra l’altro, senza dubbio sotto la guida di uno dei presidenti più simpatici del Goncourt tra il 2014 e il 2020, Bernard Pivot.
Altro aneddoto gourmet del giornalista, le famose posate Goncourt, manici di forchette e coltelli vermiglio dove sono incisi in corsivo i nomi di tutti i giurati storici, da Jules Renard a Sacha Guitry, da Colette a Francis Carco, e tanti altri.
La leggendaria storia letteraria di Drouant si fonde con una cucina deliziosa dove tutti i classici deliziano il palato dei clienti : Pollame Gâtinais, rombo alla mugnaia, vol au vent, aragosta Colette, carretto di formaggi, mousse di cioccolata calda e crêpe Suzette. Drouant, il più bel romanzo della ristorazione parigina.
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