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Arte ed ecologia: il vodese Julian Charrière premiato a Los Angeles

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Arte ed ecologia

Il vodese Julian Charrière premiato a Los Angeles

Uno degli artisti svizzeri più conosciuti a livello internazionale riceve 100.000 dollari per un progetto artistico legato all’ambiente.

Pubblicato oggi alle 15:27

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In breve:
  • Julian Charrière vince il Premio per l’Ambiente Eric e Wendy Schmidt con Cécilia Vicuña.
  • Ognuno di loro riceve 100.000 dollari per realizzare un progetto artistico legato all’ambiente.
  • Le Vaudois sta progettando un’installazione immersiva attorno ai sistemi idrologici del pianeta.
  • Secondo lui l’arte può “riformulare la nostra prospettiva sulla crisi climatica”.

Doveva esserci un vincitore, ce ne sono due! La forza della convinzione artistica di entrambi ha impressionato la giuria dell’Eric and Wendy Schmidt Environment and Art Prize, del Museum of Contemporary Art di Los Angeles.

L’artista visivo vodese Julian Charrière, con il suo laboratorio a Berlino, è uno di questi. Con Cécilia Vicuña, vive tra New York e Santiago del Cile. Ciascuno viene ricompensato con 100.000 dollari in aiuti per creare un progetto artistico legato a questioni ambientali e climatiche, che sarà esposto in una prospettiva da uno a due anni al Museum of Contemporary Art di Los Angeles.

Si tratta di un nuovo riconoscimento per Julian Charrière, 37 anni, il cui impegno è pari alla sua forza artistica. L’ho conosciuto l’estate scorsa sulla Marktplatz di Basilea, dove esponeva “Calls for action”, un’installazione d’arte pubblica che collegava la città renana alla giungla ecuadoriana, raccogliendo fondi per la sua preservazione, ha confidato: “Come artista posso, ad esempio, decidere di fare una donazione a seguito di una vendita, come ho fatto in passato, ma non era più sufficiente. Volevo mettermi in gioco in modo diverso, trovare un modo per collegare arte e tutela dell’ambiente”.

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Annunciando sul suo feed Instagram di aver ricevuto questo nuovo premio, dopo aver partecipato i finalisti del Premio Marcel Duchamp 2021Julian Charrière commenta: “L’arte, forse più di ogni altra cosa, ha il potere di ampliare i perimetri del dibattito sulla crisi climatica. Perché non è solo una questione ambientale, è anche una crisi di immaginazione, una crisi di sensibilità”.

Attualmente in mostra al Palais de Tokyo a Parigisolista, dentro “I suoni della terra” (fino al 5 gennaio 2025), l’artista visivo prevede di realizzare un’installazione immersiva per Los Angeles studiando i sistemi idrologici del pianeta. Argomenti sempre eminentemente scientifici e riflessivi che trasmette, tradotti, attraverso un’estetica silenziosa. Stranamente sereno. Ma così potente che cattura la mente e non la lascia più andare!

“L’arte ha il potere di ricalibrare la nostra prospettiva e”, continua Julian Charrière nel suo commento su Instagram, “di ripensare il nostro posto nel mondo – un cambiamento che è cruciale se vogliamo affrontare le crisi più profonde che ci attendono”.

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Firenze Millioud è entrato nella sezione culturale nel 2011 per passione per gli uomini di cultura, dopo essersi occupato di politica ed economia locale dal 1994. Storica dell’arte, collabora alla redazione di cataloghi di mostre e opere monografiche sugli artisti.Maggiori informazioni

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