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“Una falsa buona idea”: Bernard Campan esprime la sua opinione in contanti sulla trasmissione serale “All Unknown” su TF1

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È iniziato con una buona intenzione. Nel novembre 2022, e su insistenza dei fan frustrati da anni di assenza, TF1 ha offerto un evento serale “All Unknown”, rendendo omaggio all’esilarante trio. Il film televisivo, che avrebbe dovuto evidenziare l’incontro tra Didier Bourdon, Pascal Légitimus e Bernard Campan, si riassumeva in realtà come una rivisitazione dei loro sketch cult da parte di attori, cantanti e atleti famosi. Tanto da deludere i fan – avevano risposto 3,21 milioni di telespettatori (pari al 16,8% del pubblico) – che hanno evidenziato sui social il loro disagio. Sono così emerse le parole “catastrofe”, “naufragio”, “disastro”, mentre la stampa non è stata più indulgente nei confronti di questa proposta. Un fiume di critiche giustificate per i principali interessati?

“Non vedevo come potesse interessare alla gente”

Al microfono di Eric Dussart, in “Stiamo rifacendo la televisione”, Bernard Campan ha sostenuto questo flusso di commenti aspri, rivelando in tutta trasparenza di non essere lui all’origine di questo progetto. “È sempre facile dirlo dopo, ma non ho capito il principio di questo spettacolo.”si è rammaricato l’attore 66enne, precisando che era stato venduto dal canale contemporaneamente ad un nuovo documentario che ripercorreva il viaggio del gruppo. Ha poi raccontato il dietro le quinte di questa trattativa andata perduta in anticipo. “Ricordo che, mentre me lo spiegavano, dissi: ‘Ma non capisco, farai solo 30 secondi (di ogni schizzo)? “No, li faremo per intero, ma in modo identico”. ‘…Va bene…E tu hai intenzione di fare un’ora e mezza così?’ Avevano iniziato (le riprese), ci hanno mostrato degli estratti. Ho detto ‘ah sì, è sorprendente, abbiamo l’impressione che siamo noi, da lontano, al primo sguardo'”, così ha ricordato Bernard Campan, già non convinto dall’idea del programma. “Non vedevo davvero come potesse interessare la gente. Beh, non è colpa di nessuno, sono tutti molto bravi, ma era quella che si potrebbe definire una falsa buona idea“, concludeva il credulone Bernard Latour della saga dei “Tre Fratelli”.

Il ritorno delle Ignote non prima del 2026

La spalla di Didier Bourdon e Pascal Légitimus è invece più entusiasta del film scritto da Riad Sattouf (“L’arabo del futuro”), in cui deve intrattenere ancora una volta la galleria con i suoi accoliti. “Stiamo aspettando la seconda versione della sceneggiatura da Riad, che ci ha fornito una prima versione che ci ha entusiasmato, ma che ovviamente potrebbe essere migliorata. Una volta ottenuta, stabiliremo un programma per sapere quando gireremo. prenditi più tempo (…) Speriamo di fare un tour non quest’inverno, ma il prossimo inverno“, ha confidato, pronto a mettere alla prova la pazienza dei fan. Una fiction ritardata ma che normalmente dovrebbe vedere la luce!

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